«Belle arti, la regia alla Regione»

«Belle arti, la regia alla Regione»
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LA PROPOSTA
TRIESTE «Il Friuli Venezia Giulia deve avere la competenza amministrativa sulla tutela dei beni culturali ed architettonici». È quanto per voce del capogruppo Claudio Giacomelli affiancato dalla coordinatrice provinciale Francesca Tubetti Fratelli d'Italia in Consiglio regionale proporrà il prossimo 28 febbraio in Aula nell'ambito del documento recante le Linee di indirizzo politico alla componente regionale della Commissione paritetica che l'Assemblea legislativa è chiamata ad elaborare. Spiega Giacomelli: «Il Friuli Venezia Giulia si trova stretto tra la Slovenia che ha un regime fiscale molto più favorevole ed un Veneto rampante per avere nuove competenze: noi non ci possiamo permettere di restare indietro». La regionalizzazione della Soprintendenza significherebbe «uno snellimento burocratico molto forte, la razionalizzazione dei vincoli che ci sono ma soprattutto il poter venire incontro alle esigenze di enti pubblici, privati e delle ditte di costruzione».

BELLE ARTI
«La soprintendenza aggiunge il capogruppo triestino ha un peso fortissimo, deve essere un ufficio che funziona al massimo. Chiediamo quindi che diventi un organismo al di sotto della Regione e non sotto il ministero». Assieme al trasferimento di tali competenze devono essere trasferite anche tutte le strutture e il personale degli organi periferici della Soprintendenza regionale. Il tema è quello delle competenze tra la Regione e lo Stato, tornato ad essere centrale a causa della necessità di regolare in maniera definitiva e una volte per tutte le procedure istituzionali attraverso le quali regolare in futuro i rapporti finanziari tra Roma e il Friuli Venezia Giulia. Intanto, tre Regioni (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) hanno recentemente iniziato un percorso legislativo per ottenere da parte dello Stato maggiori e più ampi ambiti di autonomia politica, istituzionale e finanziaria: «Noi non chiediamo la competenza legislativa sulle belle arti, è giusto che se ne occupi lo Stato» puntualizza Giacomelli.
REGIONI
L'iniziativa delle tre Regioni in questione «rinnova a quelle vecchie a statuto speciale l'urgenza di un aggiornamento delle proprie competenze» dunque «partendo da questi presupposti è chiaro che una regione ad antica vocazione autonomistica come il Friuli Venezia Giulia miri ad offrire alla propria comunità di cittadini ambiti e spazi di autonomia su materie che reputa meglio gestire secondo il principio costituzionale della sussidiarietà rispetto al vecchio centralismo burocratico e statalista». Obiettivo di Fratelli d'Italia è quello di «migliorare l'efficienza, l'efficacia e l'economicità di funzioni amministrative oggi in capo allo Stato trasferendone l'esercizio a un livello territoriale più vicino al cittadino». L'imprenditore o l'ente pubblico interessato avranno, dunque, come interlocutore istituzionale non più un dirigente nominato da Roma che cambierà ogni due-tre anni ma un soggetto nominato dalla Regione.

Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino