Beffardo scherzo del destino, per Mariapia Veladiano, che accompagna oggi in libreria il suo ultimo romanzo, "Una storia quasi perfetta" (edito da Guanda e non più da Einaudi,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La catastrofe però deve prima avvenire, e abbattersi su di lei con tutto il suo carico di morte: ha le sembianze di un uomo fascinoso ma senza nome («non lo merita», taglia corto la scrittrice, che pure l'ha cesellato con acume e profondità) in un microcosmo in cui i nomi hanno importanza decisiva. Lui ha una piccola ma agguerrita azienda di design per collezioni di moda e oggetti stica, ma è soprattutto un seduttore seriale (genere Don Giovanni, non Casanova che si innamorava davvero delle sue conquiste). Lei è una sensibile, misteriosa ma... candida pittrice, soprattutto di fiori, che si presenta a lui coi suoi lavori bellissimi, la sua eleganza e intelligenza, il suo fisico seducente; lui ne è catturato, vuole i suoi disegni, vuole il suo corpo ma soprattutto la sua anima, come ha sempre fatto con le donne, incurante di lasciarsi dietro una scia di dolore e forse di morte. Per raggiungere il suo scopo mette in campo tutte le sue arti, in particolare la capacità di cesellare parole e concetti, magari rubati alle vittime precedenti. Mariapia Veladiano, che ha al suo attivo due libri in qualche modo austeri come "La vita accanto" (premio Calvino e secondo allo Strega) e "Il tempo è un Dio breve", mostra un'insospettata perizia nel raccontare il brillante ma futile mondo dei creativi (indimenticabile il ritratto della Pr Costanza, fedelissima al capo); si addentra con sicurezza negli oscuri meandri mentali dell'uomo, ma da' il meglio di sè nel definire (senza depotenziarne la carica sensuale) il meccanismo della seduzione, che si dispiega distruttivo e apparentemente invincibile.
Stavolta però non sarà la solita storia: Bianca ha dalla sua gli affetti di famiglia (i genitori scomparsi ma sempre presenti, un figlio e una sorella), la forza della bellezza e dell'arte, e anche un'alleata inaspettata in una Vicenza malevola che ne aspetta solo la caduta.
Ce ne sono tanti di personaggi così, chiediamo, e come si riconoscono?
«É facile trovarli in certi ambienti, ma non sono molti. Si riconoscono perchè sono troppo perfetti. Diffidare da chi è troppo perfetto».
Perchè le donne, anche le più intelligenti, cadono nella rete e non riescono a uscirne?
«Questo è un seduttore raffinatissimo, e lei non pensa che si possa essere cosi falsi. E poi... ci si innamora, e basta».
Le piante, fin dalla copertina, hanno grande importanza nel romanzo. Anche nella sua vita?
«Certamente, non per niente vengo da una famiglia contadina. La cura per la vita delle piante e quella delle persone ha le stesse caratteristiche, non si può intruppare, ha bisogno della stessa attenzione individuale; lo vedo anche a scuola, dove ci sono ragazzi che necessitano di rimproveri e altri soprattutto di riconoscimenti».
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino