ROMA - Il fronte pensioni si fa sempre più caldo, la scia di polemiche e ipotesi di intervento innescata dalle parole del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non si...
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Ma di certo la previdenza è un cantiere aperto e lo rimarrà probabilmente fino ad autunno con la nuova legge di Stabilità. Tutto parte dall'intervista di Poletti: il titolare del Welfare spiegava di essere favorevole ad agire sugli assegni alti, con un contributo di solidarietà o con il ricalcolo attraverso il contributivo, a condizione che le risorse eventualmente recuperate fossero riversate nel sistema previdenziale, a vantaggio di chi soffre di più. D'altra parte ormai da tempo il ministro insiste sulla necessità di tutelare quanti vicini alla pensione perdono il posto di lavoro, andando ad ingrossare le fila degli esodati. Una categoria a rischio, gli ipotetici esodandi, per cui Poletti aveva spiegato di volere mettere a punto meccanismi di flessibilità in uscita, agevolando la messa a riposo.
I sindacati storcono la bocca: il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, vede nelle diverse ipotesi solo «una nuova tassa» e bisognerebbe piuttosto aggredire gli sprechi della politica. Sulla stessa linea l'Ugl. La Cgil intanto torna a bollare come «inaccettabile» un taglio delle retributive. E ancora la Uil dice «stop ad operazioni di cassa», chiedendo al Governo «di aprire un confronto». Cesare Damiano (Pd) avverte: «Sarebbe improponibile che per fare cassa si mettessero nuovamente le mani sulle pensioni del 'ceto medio'». Dello stesso parere Stefano Fassina (Pd). Il sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti, si sofferma sulla destinazione degli eventuali risparmi, indicando «i giovani». Passando all'opposizione, il Mattinale, la nota politica del gruppo di Fi avvisa: «Guai a chi le tocca». Apre invece l'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero: «Lo Stato in un momento di crisi dà a chi ha meno e non di più».
E intanto oggi e domani ci sarà un nuovo giro di consultazioni a via Arenula sulla riforma della giustizia, attesa in consiglio dei ministri per il 29 agosto. Data, questa, confermata anche ieri dal premier Renzi: «Iniziamo dalla giustizia a cominciare da quella civile che oggi civile non è». Stamattina mattina il guardasigilli Andrea Orlando vedrà i rappresentanti della maggioranza, domani l'opposizione, in primis Cinque Stelle e Forza Italia. Al centro del confronto, le modifiche su responsabilità civile dei magistrati e Csm. Le schede potrebbero essere pubblicate online già alla fine di questa settimana.
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Il Gazzettino