Basta tagli, ora si investa Appello unito dei medici

Basta tagli, ora si investa Appello unito dei medici
SANITÀROVIGO «Se si vuol veramente che i servizi, oltre a tornare a funzionare come prima, aumentino l'attività per il recupero del pregresso con orari modificati e più rigidi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SANITÀ
ROVIGO «Se si vuol veramente che i servizi, oltre a tornare a funzionare come prima, aumentino l'attività per il recupero del pregresso con orari modificati e più rigidi per la necessità di evitare assembramenti, non può tutto ricadere sulle spalle di chi lavora, già in grande difficoltà. Bene farsi su le maniche nell'emergenza, e nessuno può negare quanto siano stati importanti e centrali i lavoratori della sanità, ma adesso è venuto il momento di tradurre in realtà quanto tutti hanno sostenuto e sostengono: la sanità è stata messa in ginocchio a causa dei tagli di questi anni e se è ancora in piedi è grazie a chi ci lavora, ora bisogna investire in modo sostanziale su questi professionisti».

Ovvero nuove assunzioni e migliore organizzazione del lavoro ospedaliero: questo il messaggio che arriva dalle segreterie provinciali dei sindacati della Dirigenza medica, Fp Cgil Medici, Cimo, Aaroi Emac, Anaao Assomed, Uil Fpl, Fvm e Srn. Medici che rimarcano il proprio impegno in questi mesi, ma chiedono qualcosa di più di semplici pacche sulla schiena.
BASTA CON I TAGLI
«Dobbiamo ripartire per continuare ad assicurare il giusto diritto alla salute ai cittadini di questo territorio, attraverso una nuova organizzazione e attrezzandoci affinché quello che non si è fatto durante i mesi di chiusura, venga recuperato, il tutto nella massima sicurezza. Per noi non è possibile che ciò avvenga se non si riprende la trattativa e un sostanziale investimento sugli organici e su medici e dirigenti sanitari. La condivisione e il lavoro di squadra è sempre l'arma principale, ancora di più durante queste settimane di grave emergenza senza precedenti e soprattutto quando la situazione degli organici era già molto in sofferenza. Come è giusto, tutti si sono tirati su le maniche e la direzione della nostra Ulss può, nelle quotidiane comunicazioni, riconoscere l'ottimo lavoro svolto e gli importanti risultati. I problemi, però, non sono mancati, continuano a esserci e se non miglioriamo soprattutto sul versante della condivisione delle scelte e sui necessari investimenti, continueranno a esserci. Ora è iniziata la fase 2 e deve esserci anche una nuova fase nelle relazioni sindacali».
LE RICHIESTE

Come punti fondamentali della ripartenza si elencano «un nuovo modo di lavorare attraverso l'implementazione dei servizi da remoto con smart working e telemedicina; la gestione dei flussi dei pazienti che accedono ai servizi e il costante monitoraggio dei sistemi di protezione e sanificazione; un tavolo di monitoraggio e confronto con la verifica e modifica del Dvr; una importante manovra straordinaria di nuove assunzioni di personale che permetta la ripartenza con il rilancio dei servizi e la riorganizzazione alla nuova modalità di lavoro; l'urgente applicazione di quanto previsto dalle schede ospedaliere e territoriale con la copertura di tutte le apicalità previste e con il ritorno più rapido possibile alla normale attività dei presidi periferici di Adria e Trecenta; la riorganizzazione e gestione delle aree ospedaliere, Trecenta e 7. piano di Rovigo, dedicate al Covid; la riorganizzazione dei servizi che, come comunicato dalla direzione, è intenzione portare fino alle 22, 7 giorni su 7, attraverso la condivisione con personale e l'avvio di una trattativa con le parti sociali sulle risorse necessarie, anche attraverso una giusta valorizzazione del lavoro necessario, ricordando che anche questi lavoratori hanno una famiglia e il diritto ad una vita privata».
Francesco Campi
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino