Barbin: «C'è una riduzione, la crisi sta passando»

Barbin: «C'è una riduzione, la crisi sta passando»
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I PRECEDENTI
ROVIGO Il Polesine ha sempre avuto dai particolari sul fronte dei protesti. Nel recente passato, infatti, il loro numero era letteralmente esploso. Nel 2014 i protesti totali erano stati ben 2.269. In tre anni, quindi, la contrazione in numero assoluto è stata di oltre il 65%, con un miglioramento ben superiore al dato medio nazionale che si avvicina al 50%.

Guardando al valore medio, però, tre anni fa era stato inferiore di circa 500 euro: 1.797 euro. Già nel 2015, fra l'altro, il numero dei protesti era drasticamente sceso, quasi dimezzandosi, a 1.235. L'importo medio era schizzato addirittura a 2.800 euro, quindi anche più alto rispetto al dato da record nazionale di 2.247 euro fatto registrare nei primi nove mesi del 2017. Nel 2015 il valore totale delle somme protestate era stato di 3,4 milioni di euro, circa il doppio, quindi dei 1.763.895 euro dello scorso anno, anche se questo numero non è riferito ai 12 mesi ma solo ai primi nove.
SPERANZE
In ogni caso, comunque la si voglia vedere, anche per il Polesine la situazione sul fronte delle difficoltà nell'onorare i propri debiti sta facendo intravedere dei segnali incoraggianti. Pur rimanendo, tuttavia, un caso emblematico e peculiare all'interno della cornice del Nordest, mostrando in sostanza una sorta di costante ritardo nell'adeguarsi ai trend economici regionali.
L'ANALISI
A prima vista si potrebbe dire che in generale i i cattivi pagatori in Polesine sono meno numerosi, ma più cattivi. Tuttavia, trattandosi di cifre dalla difficile interpretazione, preziosa è la lettura che arriva da Massimo Barbin, vicedirettore di Confindustria Venezia e Rovigo e direttore territoriale di Rovigo. «Quando si parla di medie - premette - non bisogna mai dimenticare la lezione di Trilussa sul pollo e la statistica (la famosa poesia in cui ironizza sul fatto che se tutti mangiano un pollo di media e qualcuno è rimasto a digiuno, qualcuno se ne è mangiati due, ndr). Considerando il dato positivo della riduzione del numero dei protesti rispetto a tre anni fa, con una contrazione decisamente notevole, il fatto che l'ammontare della cifra media risulti così alta, potrebbe benissimo essere dettata dal fatto che vi sia anche un solo protesto particolarmente oneroso e che, quindi, questa cifra faccia lievitare il totale complessivo».
LA CRISI

Barbin, poi, fa presente come «in questa terra abbiamo sempre avuto la coscienza di onorare i nostri debiti. Il fatto che qualcuno arrivi a essere protestato, che nel mondo economico e dell'impresa viene considerata proprio l'ultima spiaggia, è sintomatico di una situazione ancora complessivamente difficile e testimonia vicende personali e imprenditoriali di sofferenza. Ma la curva, comunque, come emerge anche da questi dati di Unioncamere, si sta alzando e la fase di maggiori difficoltà, anche per il Polesine, sembra in qualche modo superata».
F.Cam.
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Il Gazzettino