Bando per combattere la mafia

Bando per combattere la mafia
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PREVENZIONE
TRIESTE Prevenire i fenomeni di criminalità organizzata e dei reati di stampo mafioso, promuovendo con vigore la cultura della legalità. Cominciando dalle scuole superiori. E' l'ambizione perseguita dalla Giunta regionale con un bando rivolto alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale e alle associazioni ambientaliste (individuate dal Ministero dell'Ambiente).

LA SITUAZIONE
Il Friuli Venezia Giulia, come alcune importanti inchieste hanno dimostrato anche di recente, non è affatto esente dalla presenza di attività di vario genere riconducibili alle organizzazioni criminali di tipo mafioso, che anzi in questo territorio di frontiera riconoscono molteplici motivi d'interesse per traffici, affari e riciclaggi. Lo stesso forte sviluppo che sta vivendo il Porto di Trieste, ormai saldamente al primo posto in Italia per movimentazione di container, sotto questo profilo può rappresentare un rischio aggiunto e richiede pertanto particolare attenzione da parte degli inquirenti.
LA CULTURA
Ma siccome le mafie si combattono assai meglio nelle culture dei cittadini piuttosto che a colpi di repressione anticrimine, la Regione compie un primo, timido passo in direzione di un'educazione alla legalità. E lo fa proprio nel periodo in cui si celebra la Giornata di tale sospirata legalità in concomitanza con l'anniversario (il ventisettesimo) della strage di Capaci, dove trovarono la morte il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Dicevamo di un primo passo timido, poiché la dote finanziaria di questo bando regionale non supera i 10mila euro. Ma è un passo nella giusta direzione: alla fine vinceranno i progetti che avranno riscosso i punteggi migliori sulla scorta di numerosi parametri di valutazione, come si spiega nel bando proposto al via libera dalla Giunta dall'assessore Pierpaolo Roberti, che oltre alle Autonomie locali ha anche la delega alla Sicurezza.
LE AZIONI
Lo scopo dell'iniziativa è duplice: porre in essere iniziative di educazione alla legalità rivolte ai giovani, come ad esempio la partecipazione a iniziative di antimafia attiva, lo scambio di esperienze con realtà impegnate in contesti di presenza mafiosa, incontri di riflessione e approfondimento per promuovere la conoscenza dei diversi aspetti del fenomeno mafioso e delle diverse forme di corruzione, spiega il documento regionale. Ma s'intende anche perseguire, più in generale, la strada di metodologie che valorizzino il protagonismo giovanile con attività realizzate dai ragazzi. E qui si fanno altri esempi come la realizzazione di video illustrativi, di rappresentazioni teatrali e presentazioni multimediali o siti Internet. Risulterà migliore il punteggio dei progetti candidati che si avvarranno della collaborazione fattiva di soggetti pubblici e privati (non persone fisiche) senza finalità di lucro.
IL PUNTEGGIO

Nell'ambito della formazione del punteggio, assumeranno particolare valenza il numero delle scuole coinvolte nel progetto proposto e la capacità di attrarre finanziamenti per sostenere le iniziative da mettere in campo a favore della cultura della legalità. Naturalmente un bottino di punti è riservato sia al numero di studenti che sarà coinvolto nelle attività e all'effettiva qualità ed efficacia delle iniziative previste. Le associazioni e organizzazioni che candideranno i loro progetti devono avere sede sul territorio del Friuli Venezia Giulia o disporre almeno di una sede decentrata e operativa nella regione. Non saranno ammesse domande che comprendano una richiesta di contributo regionale superiore ai 10mila euro della dote finanziaria complessivamente stanziata per queste finalità.
Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino