Bagnoli un anno dopo: percorso di integrazione

Bagnoli un anno dopo: percorso di integrazione
IL PROGETTOBAGNOLI Ad un anno dalla chiusura dell'hub di Bagnoli, che ha ospitato fino a 800 richiedenti asilo, il sindaco Roberto Milan, il vicepresidente della Provincia...

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IL PROGETTO
BAGNOLI Ad un anno dalla chiusura dell'hub di Bagnoli, che ha ospitato fino a 800 richiedenti asilo, il sindaco Roberto Milan, il vicepresidente della Provincia Vincenzo Gottardo ed il responsabile del progetto europeo di integrazione Pand Pas, hanno presentato i risultati.

«L'esperienza di Bagnoli è fondamentale per far emergere i percorsi che vanno premiati rispetto a quelli da evitare» osserva Gottardo. «Dopo la chiusura, l'hub è stato trasformato da qualcosa di negativo in positivo sia per l'occupazione che per l'immagine di Bagnoli - afferma Milan - Abbiamo affrontato il problema, l'integrazione non è facile ma se c'è la volontà si trovano le soluzioni». «Il progetto ha permesso l'uscita dall'hub di 750 persone, abbiamo fornito formazione ed educazione civica e linguistica - sottolinea Orecchio - abbiamo raccolto le loro competenze, ci sono persone analfabete e altre laureate, per studiare un percorso personalizzato di inserimento al lavoro».
Il progetto è stato varato a gennaio 2018, sono stati incontrati 400 stranieri, tra loro solo 33 donne: 122 hanno seguito corsi di lingua italiana, 178 percorsi di ricerca del lavoro, ai corsi di formazione hanno avuto accesso 197 uomini e 8 donne, i tirocinanti sono stati 43. Le persone che hanno trovato un lavoro sono 22, ma questo è un primo numero che potrà crescere nei prossimi mesi.
Il progetto ha visto anche campagne di sensibilizzazione, nelle quali sono stati coinvolti 1200 alunni con percorsi didattici rivolti all'integrazione e alla conoscenza del fenomeno migratorio. In undici Comuni della provincia si sono tenuti incontri con i cittadini.
Luisa Morbiato
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Il Gazzettino