Baby gang, il maggiorenne resta ai domiciliari

Baby gang, il maggiorenne resta ai domiciliari
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IL RIESAME
VENEZIA Già nel primo interrogatorio, tre settimane fa, Sebastiano Bonzio, 19 anni compiuti ieri, si era detto pentito di aver partecipato a quel pestaggio. Lui unico maggiorenne, trascinato da quattro amici ancora minorenni. E in questi giorni ha scritto una lettera di scuse al cittadino bengalese picchiato senza ragione, mentre passava con la sua bici in via Pogdora. Non solo, gli ha anche fatto avere duemila euro a titolo di risarcimento. Ma non è bastato. Il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso presentato dal difensore del giovane, l'avvocato Renato Alberini. Bonzio deve restare agli arresti domiciliari.

Una delle tante storie di baby gang, che per mesi avevano agito indisturbate tra Venezia e Mestre, fino alle misure emesse a fine maggio, al termine di approfondite indagini che hanno impegnato anche la Procura dei minori. A Bonzio, in particolare, viene contestato un episodio: aver partecipato, nella notte del 2 febbraio, alla tentata rapina ai danni di un bengalese, pestato a sangue con un ombrello usato come fosse una mazza da quattro minorenni, mentre lui gli sbarrava la via di fuga. «Mi vergogno di aver partecipato e di non averlo difeso, mi sento corresponsabile» aveva detto Bonzio nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Un'aggressione senza ragione, messa a segna dal gruppetto di veneziani in trasferta a Mestre. «Ero lì con amici - aveva raccontato al giudice - l'abbiamo visto passare in bicicletta e uno gli ha chiesto il portafoglio: io mi sono trovato coinvolto. Non l'ho picchiato, ma ho ostacolato la sua fuga. Ora sono disponibile a risarcire il danno fatto».

E in questi giorni, in effetti, l'avvocato Alberini ha consegnato al cittadino bengalese i duemila euro, insieme alla lettera di scuse scritta da Bonzio. La richiesta della difesa era quella di affievolire la misura, magari trasformandola in un obbligo di dimora, per consentire al giovane di cominciare un lavoro che gli è stato offerto. Ma per il Tribunale del riesame Bonzio deve restare ai domiciliari. «Non capisco un atteggiamento così severo - ha commentato, a caldo, l'avvocato Alberini. - Anche nel caso di un fenomeno come le baby gang, bisogna distinguere caso per caso. E qui siamo di fronte a chiari segnali di buona volontà di un giovane che si è assunto le sue colpe, ha chiesto scusa, ha risarcito il danno».
R. Br.
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Il Gazzettino