Baby calciatore positivo: «Non abbiamo nascosto nulla»

Baby calciatore positivo: «Non abbiamo nascosto nulla»
IL CASOBELLUNO Il papà del ragazzo che risultato positivo dopo una partita di pallone, racconta la sua verità. Nei giorni scorsi l'uomo era finito nel mirino di un altro...

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IL CASO
BELLUNO Il papà del ragazzo che risultato positivo dopo una partita di pallone, racconta la sua verità. Nei giorni scorsi l'uomo era finito nel mirino di un altro genitore che in un post in rete aveva sottolineato come fosse stata tardiva la comunicazione di un giocatore che forse stava male prima della partita. Ma così non era.

LA NUOVA RICOSTRUZIONE
«Ho letto con stupore dice - lo sfogo di un papà dirigente accompagnatore di una squadra di calcio bellunese in merito al fatto che un'altra società abbia schierato in campo un calciatore positivo al Covid 19. Io sono quello che è stato definito genitore negligente di quel giocatore, a sua volta colpevolizzato di aver nascosto sintomi pur di giocare una partita». I fatti si sarebbero svolti in maniera diversa da come descritta nel post del dirigente. «Mio figlio si è allenato il giovedì prima della partita e stava benissimo. Altrettanto bene stava venerdì e sabato. Non aveva assolutamente sintomi riconducibili ad un eventuale contagio da Covid. Solamente la sera del sabato, quindi dopo che la competizione sportiva si era svolta, ha iniziato ad avere i primi sintomi di un leggero raffreddore. Che a me, in quanto genitore irresponsabile, ha fatto prendere la decisione di recarmi la domenica mattina presso il drive-in di Levego per un tampone rapido». Una decisione presa, ribadisce il papà del calciatore, presa per puro scrupolo, dal momento che non c'era nessun motivo di un serio allarme. Il giovane è risultato positivo mentre padre è risultato negativo.
LA COMUNICAZIONE

«Mi sono immediatamente attivato per avvisare la scuola, la società e tutti coloro che sono stati a contatto diretto con mio figlio nella settimana precedente fa presente il genitore -. Mi sembra pacifico che l'avvisare la società avversaria esulava comunque dai miei compiti. Se negligenza c'è stata, cosa di cui dubito comunque fortemente, è da ascrivere alla società con cui mio figlio è tesserato, avvisata appunto già la domenica mattina con tanto di referto allegato». Il padre prosegue facendo notare come «già in passato si sono avuti casi di positività al tampone Covid, che la società di mio figlio ha saltato la prima giornata di campionato proprio per questo motivo e che nessuno dei familiari è stato messo in isolamento». Il genitore che si è risentito de quelle righe postate in rete, riprende il filo del discorso: «Questa storia dovrebbe far riflettere sulla leggerezza con cui si lanciano accuse senza la certezza di essere suffragati dai fatti. Inutile che specifichi che sia io che mio figlio, che continua a non avere nessun tipo di sintomatologia (gli è passato anche il raffreddore), siamo in quarantena fino al 4 di novembre».Fe.Fa.
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Il Gazzettino