Azzurri separati in casa, Belviso chiama a raccolta i delusi

Azzurri separati in casa, Belviso chiama a raccolta i delusi
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UDINE

UDINE Se mai fosse rimasto qualche dubbio, ora pare sciolto: la maggioranza udinese deve fare i conti non solo con la minoranza in consiglio comunale, ma anche con una opposizione in casa, quella di Marco Belviso, consigliere del quartiere Udine Centro e addetto stampa del sindaco Pietro Fontanini, che ha chiamato a raccolta gli elettori delusi del centrodestra. Dopo aver lanciato il comitato Centro Aperto e la raccolta di firme contro la chiusura alle auto del cuore cittadino, andando esplicitamente contro la linea decisa dalla Giunta, Belviso ha organizzato un incontro, per lunedì 8 aprile, alle 18.30, a Palazzo Kechler, invitando chi è insoddisfatto delle politiche di Palazzo D'Aronco a discutere sul tema La Parola ai Cittadini: Noi che abbiamo fatto votare centrodestra, vogliamo questa Udine; un invito corredato da una locandina simbolica, in cui il primo cittadino è ritratto metà a colori e metà in bianco e nero, come a indicare luci e ombre di questo (quasi) primo anno di amministrazione. «Una manciata di voti, appena 280, - si legge nel testo inviato da Belviso - hanno deciso la vittoria dell'ex presidente della Provincia. Basta fare un rapido calcolo dei voti di lista e delle preferenze per capire che molti candidati, divenuti poi consiglieri comunali e assessori, non hanno preso tanti voti. Addirittura, per la fortunata regola delle quote rosa, due membri dell'esecutivo non erano state neppure candidate. Il voto di lista ha trainato Fontanini verso la vittoria, assieme a quel desiderio di cambiamento che, dopo tanti anni di centrosinistra, incuriosiva tanti elettori. E così capita che un semplice soldato, dopo aver indossato l'uniforme di ufficiale, si senta automaticamente un eroe e finisca per dimenticare il valore dei tanti eroi che, senza indossare alcuna divisa, hanno consumato le scarpe e mostrato la faccia per fare votare Pietro Fontanini. Poche promesse, ma efficaci: la riapertura al traffico di via Mercatovecchio e il pugno di ferro nell'accoglienza di clandestini e profughi». Due promesse non mantenute, secondo Belviso, che accusa Fontanini e il suo vice, Loris Michelini: «È bastato il rischio di un banalissimo referendum consultivo dei vertici della sinistra per convincerli a chiudere via Mercatovecchio al traffico, piazzando nei vialoni delle massicce strutture in ferro battuto. Non è stato sufficiente il ritorno della Polizia Locale alle dirette dipendenze del Comune di Udine per allontanare clandestini e profughi dal centro della città». E poi ancora, l'addetto stampa attacca anche sul fronte politico, criticando lo spazio dato a Progetto Fvg (che Belviso vede come fumo negli occhi, anche per la mancata nomina alla presidenza di Udine Centro), a scapito di Forza Italia e Giovanni Barillari: «Alle elezioni - si legge infatti -, Fi raggiunge il 9,66% e Barillari conquista 483 voti; Progetto Fvg si ferma molto prima, al 5,90%, quasi la metà dei voti degli azzurri e Loris Michelini prende 296 voti. Passano poche notti e, quando tutto sembra ormai scontato, Fontanini scarica Barillari e nomina l'ex direttore della Banca Popolare di Vicenza, Loris Michelini, vice sindaco. Molti punti del programma elettorale vengono stravolti, cambiati totalmente». Adesso si attendono le valutazioni (ed eventuali passi) di Fontanini di fronte a tali attacchi.

Al.Pi.
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Il Gazzettino