Azzalin: «Il ruolo dell'ospedale va messo nero su bianco»

Azzalin: «Il ruolo dell'ospedale va messo nero su bianco»
SANITÀROVIGO Il riconoscimento dell'ospedale civile come hub provinciale non può essere solo a parole, servono schede ospedaliere coerenti per garantire un futuro al nosocomio...

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SANITÀ
ROVIGO Il riconoscimento dell'ospedale civile come hub provinciale non può essere solo a parole, servono schede ospedaliere coerenti per garantire un futuro al nosocomio cittadino: interviene così il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin commentando il Piano sociosanitario regionale 2019-2023 e la delibera di giunta del Veneto su finanziamenti a Ulss, aziende ospedaliere e Istituto oncologico veneto per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza per il biennio 2019-2020.

LA DENUNCIA
«La specificità del Polesine riconosciuta dal Piano sociosanitario non basta», spiega Azzalin, che lancia l'allarme sul futuro dell'ospedale di Rovigo. Perché «deve avere una prospettiva come riferimento per il Polesine e il riconoscimento di hub provinciale non può essere solo a parole. Il caso di Pneumologia è emblematico, con un reparto che fino a poco tempo fa era considerato di eccellenza e adesso rischia lo smantellamento. Nonostante le schede ospedaliere, non ci sono posti letto e manca il personale medico tra pensionamenti e malattie, tanto che per consentire le visite, sono stati necessari dei contratti in deroga. In tutta la provincia non è possibile effettuare una broncoscopia: è una cosa fuori dal mondo. La rotta va invertita adesso, perché se si prende una china pericolosa, diventa poi difficile fermarsi. Non sono pochi i pazienti che mi hanno fatto presente questa situazione di precarietà. la situazione negli ospedali è tutt'altro che rassicurante, a cominciare da Rovigo che alla fine, dopo una nostra lunga battaglia in commissione, si è vista riconoscere nel Piano sociosanitario la specificità, che prevede maggiori risorse e politiche tese a rendere efficienti i servizi e le prestazioni erogate».
LA RICHIESTA

Tuttavia, ammonisce, «con le schede dovranno essere garantiti in maniera inequivocabile strutture e organici, per dare una prospettiva di riferimento provinciale all'ospedale, facendolo diventare appetibile per gli specialisti. Altrimenti il destino è già scritto: gli ospedali si chiudono non solo chiudendo i reparti, ma anche per consunzione, rendendoli inutili. Oggi è la volta di Pneumologia, domani la stessa sorte potrebbe toccare ad altre specializzazioni. Non sono alla ricerca di colpevoli, ma di una soluzione. A differenza del Comune di Rovigo che pure su questo tema è assente, tanto da far pensare che a nessuno interessi il futuro dell'organizzazione sociosanitaria e le ricadute nella città capoluogo del Polesine. L'amministrazione deve far valere il proprio peso politico. È una questione che riguarda tutti e non ha colore politico».
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Il Gazzettino