Azzalin: «È di Avezzù la responsabilità dell'ex Baldetti»

Azzalin: «È di Avezzù la responsabilità dell'ex Baldetti»
(F.Cam.) «Basta bugie sul caso piscine». Toni duri dal consigliere regionale Graziano Azzalin, vicesindaco con la Giunta Merchiori dal 2006 al 2010, quando è stato eletto a...

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(F.Cam.) «Basta bugie sul caso piscine». Toni duri dal consigliere regionale Graziano Azzalin, vicesindaco con la Giunta Merchiori dal 2006 al 2010, quando è stato eletto a Palazzo Ferro Fini. Azzalin ribadisce come «di fronte alle continue falsità e mistificazioni che vengono ripetute, è bene far chiarezza sulla vicenda dell'ex piscina Baldetti e sul project financing per la realizzazione del polo natatorio in viale Porta Po. E non ci vuole molto - continua il consigliere regionale Pd - poiché la verità emerge da tutti gli atti, compresi lo stesso contratto e il lodo arbitrale che ha stabilito le responsabilità nei ritardi di cessione del terreno della vecchia piscina. Iniziano dopo l'aprile 2011, con le elezioni che hanno portato all'elezione di Bruno Piva a maggio dello stesso anno».

Azzalin sottolinea come il contratto per la realizzazione del nuovo polo natatorio sia stato siglato il 9 giugno 2006, due giorni prima del ballottaggio, vinto da Fausto Merchiori, dopo che il 28 maggio si era tenuto il primo turno delle elezioni. «Era ancora formalmente in carica Paolo Avezzù - puntualizza Azzalin -. Anche perché il contratto è stato stipulato sulla base di una decisione del consiglio comunale del 28 febbraio 2005, quindi pienamente sotto la Giunta Avezzù che aveva elaborato l'accordo con le imprese che proponevano il project financing. A votare la delibera e tutti i suoi allegati furono 14 consiglieri comunali di centrodestra. In aula erano presenti 25 consiglieri dei 40 che componevano il consiglio. Sulla paternità del contratto capestro che inchioda il Comune, quindi, ci possono essere pochi dubbi e la verità emerge chiaramente, così come risulta dal verbale della commissione d'inchiesta. Una modalità di accertamento in capo al consiglio comunale che chi amministra, oggi come ieri a Palazzo Nodari, sembra temere in modo particolare».
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Il Gazzettino