Aziende, un'estate in ripresa

Aziende, un'estate in ripresa
ECONOMIAROVIGO Una lieve boccata d'ossigeno con qualche spiraglio di ripresa. Ma di questi tempi, si sa, tutto fa brodo per tentare di far ripartire le imprese. La provincia di...

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ECONOMIA
ROVIGO Una lieve boccata d'ossigeno con qualche spiraglio di ripresa. Ma di questi tempi, si sa, tutto fa brodo per tentare di far ripartire le imprese. La provincia di Rovigo, nel terzo trimestre dell'anno, mette a segno un più 16% per la produzione rispetto ai mesi di lockdown. Un valore positivo, ma in netto calo rispetto allo stesso periodo del 2019.

L'estate 2020 ha visto le aziende medio grandi riprendere un po' di fiato, con le piccole imprese imbrigliate in un calvario di difficoltà e sforzi titanici. A tracciare questo scenario sono i dati dell'indagine Veneto Congiuntura di Unioncamere Veneto, condotta su un campione di imprese manifatturiere dei territori di Venezia e Rovigo con più di 10 addetti, nel periodo luglio-settembre scorsi.
In Polesine la produzione, rispetto al secondo trimestre registra, un incremento del 16%, un aumento del 18,6% del fatturato, del 16,9% sugli ordini interni e del 27,2% sugli ordini esteri. Numeri differenti se rapportati con il terzo trimestre del 2019 con un calo del 6% della produzione, del 6,4% di fatturato, dello 0,6% per gli ordini interni e del 13% per quelli esteri.
IL DETTAGLIO
Analizzando i dati, si nota come la crisi abbia impattato in maniera più pesante sulle imprese di piccole dimensioni che registrano cali maggiori rispetto alle aziende con più di 50 dipendenti. Tra luglio e settembre si sono registrate 230 iscrizioni di nuove imprese contro le 261 del terzo trimestre 2019 (11,9% in meno). Le cancellazioni non d'ufficio si attestano a 197 questo trimestre, meno 14,7% rispetto all'anno precedente. Per l'occupazione, Veneto Lavoro segnala una ripresa del numero delle assunzioni rispetto al trimestre precedente collegata all'allentamento dei vincoli. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è stato comunque negativo di 176 unità, ma ridotto rispetto a quello registrato nel corrispondente periodo 2019 (meno 1.160): una differenza imputabile ai divieti di licenziamento imposti dal Governo. A fine settembresono 29.076 le localizzazioni di impresa attive, con una diminuzione rispetto ai valori di settembre 2019 d 1,1%. Le sedi a conduzione giovanile vedono una forte diminuzione (8,7%). Più lieve il calo registrato nello stock di imprese straniere (0,7%) e di imprese a conduzione femminile (1,3%). I settori in maggior sofferenza sono l'industria (meno 2%), seguita dal commercio (meno 1,8%) e alloggio e ristorazione (meno 1,8%). Gli unici settori con segni positivi sono i servizi alle persone (1%) e i servizi alle imprese (0,3%).

Emanuele Masiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino