Avvocati: «Giustizia in stato di crisi»

Avvocati: «Giustizia in stato di crisi»
L'ALLARMEBELLUNO Nuovi concorsi pubblici nel 2019 ma la situazione nel tribunale di Belluno potrebbe rimanere in stallo. Il ministro Alfonso Buonafede ha annunciato l'indizione di...

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L'ALLARME
BELLUNO Nuovi concorsi pubblici nel 2019 ma la situazione nel tribunale di Belluno potrebbe rimanere in stallo. Il ministro Alfonso Buonafede ha annunciato l'indizione di nuovi concorsi per un totale di 3360 assunzioni, tra magistrati, polizia penitenziaria, personale amministrativo e giudiziario. In base alle informazioni attualmente disponibili i 3360 posti sarebbero suddivisi così: 300 magistrati, 1300 agenti di polizia penitenziaria e 1760 posti tra personale amministrativo e giudiziario. Una notizia che potrebbe far bene sperare per il Palazzo di giustizia di Belluno, ma così non è. Il presidente dell'ordine degli avvocati, Marc De Col, infatti conosce bene la situazione bellunese, che da anni versa in uno «stato di crisi». «Mi era stato riferito dal presidente del Tribunale che sarebbero arrivati due magistrati, tuttavia mi è stato confermato che ne arriverà uno soltanto. Oltretutto pare che un magistrato del civile», il dottor Fabio Santoro (che si occupa di procedimenti esecutivi, immobiliari e in parte fallimentari) «nei prossimi mesi lascerà Belluno. Significa che qualche altro collega seguirà i suoi settori e quindi potrebbe rimanere scoperto il civile ordinario», afferma De Col.

PERSONALE AMMINISTRATIVO
Ma a destare più sconforto è un'altra questione: «Rimane preoccupante l'aspetto che riguarda il personale amministrativo a Belluno. È il problema dei problemi. Era stato il presidente della Corte d'Appello, il 26 gennaio scorso, a dire che se anche arrivassero più magistrati ricorda il presidente dell'Ordine senza personale amministrativo non si poteva velocizzare il sistema. Quindi il problema maggiore è l'assunzione di nuove unità in questo settore». L'anno scorso qualcuno è arrivato ma considerato chi è andato in pensione e chi ci sta per andare i numeri non sono certo confortanti. La percentuale del personale continua ad aggirarsi al meno 30%. Questo significa che gli uffici rimangono aperti meno ore, che per i professionisti le code si allungano e una pratica ci mette molto di più ad esser definita. «Il personale amministrativo è sempre in continua sofferenza. Pensiamo al giudice di pace, dove si è potuto tirare un po' il fiato solo perché c'è stata la riforma della geografia giudiziaria nel 2013, che ha soppresso gli uffici di tutti i giudici di pace salvando solo la sede del capoluogo.
SCARSEGGIANO I FOGLI

La Giustizia di pace rischia di diventare di serie B, con minori risorse e tagli di personale» precisa Marc De Col. Per non parlare «del complessivo taglio delle risorse: dalla carta alle fotocopiatrici, passando per le manutenzioni ordinarie del Palazzo», conclude il presidente dell'ordine, che si prepara a lasciare il testimone al suo successore. In questi anni, con il suo Consiglio, racconta: «abbiamo sensibilizzato la politica e l'opinione pubblica sui rischi della chiusura della Sezione fallimentare del tribunale, grazie al tavolo promosso dalla provincia di Belluno, unitamente a commercialisti, Cup, Confcommercio, Unione artigiani, Appia e Confindustria Belluno-Dolomiti. Un bel lavoro di squadra, con una delibera unanime del Consiglio provinciale e un confronto con i nostri parlamentari racconta Marc De Col -. Un lavoro che bisognerà proseguire, visto che nel 2021 e nel 2025 andranno a regime gli aumenti delle competenze del giudice di pace».
Federica Fant
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Il Gazzettino