Autostrade, allarme di Confindustria: si rischia di bloccare gli investimenti delle concessionarie

Autostrade, allarme di Confindustria: si rischia di bloccare gli investimenti delle concessionarie
IL CASO ROMA La prospettiva di un taglio dei pedaggi rischia di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL CASO

ROMA La prospettiva di un taglio dei pedaggi rischia di bloccare gli investimenti nelle autostrade. A lanciare l'allarme è Confindustria mentre i timori di un impatto sui risultati societari affossano a Piazza Affari i concessionari. L'associazione degli industriali esprime «forte preoccupazione per la situazione di incertezza e di potenziale conflittualità in cui rischia di entrare l'intero sistema nazionale delle concessioni autostradali», alla luce del via libera dell'Autorità di regolazione dei trasporti al nuovo sistema tariffario. «Va assolutamente evitata l'apertura di un contenzioso che potrebbe portare al blocco degli investimenti autostradali, dannoso e inaccettabile per le prospettive di ripresa e per l'immagine internazionale del nostro Paese», è il messaggio di Confindustria che auspica «si apra un confronto tra Governo e concessionarie». «Alcuni provvedimenti del governo non vanno nella direzione auspicata e la cosa ci preoccupa non poco», interviene il presidente dell'associazione, Vincenzo Boccia, citando fra gli «atti unilaterali» dell'esecutivo proprio quello «in merito alle concessionarie autostradali». Nel dubbio che il governo possa mai aprire un negoziato per arrivare a una soluzione condivisa in Borsa le vendite piegano intanto i titoli dei concessionari. A farne le spese è soprattutto Atlantia, che lascia sul terreno il 4,31%. Su un altro fronte la società che fa capo ai Benetton nega trattative in corso per cedere una quota di Telepass, secondo indiscrezioni pari al 30%, anche se ammette di aver ricevuto in questi mesi «numerose richieste di informazioni e manifestazioni di interesse». Per il presidente dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, si tratta invece «solo di uno stop a rincari dei pedaggi ingiustificati, concessi in passato troppo spesso a fronte di investimenti farlocchi e servizi per gli utenti rimasti invariati». Secondo il Codacons il nuovo sistema tariffario consentirà «un controllo reale e costante degli investimenti annunciati, ponendo fine a rincari dei pedaggi che non erano giustificati da un reale miglioramento delle infrastrutture o della sicurezza».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino