Autostazione, accuse sul tesoretto fantasma

Autostazione, accuse sul tesoretto fantasma
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L'approvazione in Consiglio comunale - con i voti favorevoli della maggioranza, 4 contrari (Lega e Fratelli d'Italia) e 9 astenuti (Fi, Ponte, Civica-Del Ben e Gruppo misto) - dell'assestamento di bilancio è stata l'occasione per la minoranza di centrodestra di attaccare l'amministrazione su alcuni mancati introiti del bilancio. In particolare - su questo fronte l'attacco è arrivato dal consigliere Emanuele Loperfido di Fratelli d'italia - sono finiti nel mirino i 200 mila euro di mancato incasso relativi alle tariffe che le società di trasporto dovranno pagare per l'utilizzo della nuova autostazione davanti alla stazione ferroviaria.

Una vicenda che è legata a una diatriba politica tra il Comune e la Provincia. Il Comune deve ancora presentare alla Provincia il piano economico di gestione dell'autostazione: con il documento si fissano i canoni che le società dei pullman devono pagare al gestore (sarà l'utility municipale Gsm) a ogni passaggio dei mezzi. Siccome non ci sarebbe ancora accordo sulla cifra (in regione il massimo canone è di 1,9 euro) tra il Comune e la Provincia c'è un ritardo nella realizzazione del piano. Ritardo - secondo il centrodestra - più "politico" che tecnico: il Comune aspetterebbe la definitiva scadenza dell'Amministrazione guidata da Ciriani e quindi le elezioni per il prossimo presidente dell'ente prima di andare avanti con la pratica dell'autostazione. Nel frattempo, però, già nel bilancio di quest'anno ha indicato incassi per 200 mila euro derivanti dai passaggi dei bus. «Incassi - ha sottolineato Loperfido - che ovviamente non potevano esserci. Senza contare poi i 300 mila euro di incassi "scappati" sul pagamento della Tasi. Insomma, una gestione piuttosto allegra». Altro tema caldo dell'assemblea: le tasse. Sempre il centrodestra ha sottolineato come «non sia possibile fare assestamenti di bilancio con le miserie che avanzano dalla Regione. È tempo di fare funzionare veramente il conurbamento attraverso una razionale gestione dei servizi con i Comuni di Cordenons, Porcia, San Quirino e Roveredo. Solo così si potrebbero individuare risparmi utili per poi abbassare la pressione fiscale sull'immobiliare e sulle costruzioni». Il consigliere di Fi, Franco Dal Mas: «Solo in questo modo, cioé diminuendo le tasse sul mattone, il territorio potrà tornare attrattivo per investimenti immobiliari e quindi in grado di fare rigirare l'intera economia». L'ordine del giorno sul tema, su richiesta del sindaco Claudio Pedrotti, è stato trasformato in raccomandazione».
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Il Gazzettino