Autopsia sul body builder stroncato dalla leucemia

Autopsia sul body builder stroncato dalla leucemia
L'ADDIOMESTRE Marghera, Mestre e Asseggiano si preparano a dare l'ultimo commosso saluto a Sandro Brocca, il cinquantenne morto improvvisamente mercoledì a causa, si presume, di...

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L'ADDIO
MESTRE Marghera, Mestre e Asseggiano si preparano a dare l'ultimo commosso saluto a Sandro Brocca, il cinquantenne morto improvvisamente mercoledì a causa, si presume, di una leucemia fulminante. Nei giorni scorsi era stata disposta l'autopsia e i familiari avevano dovuto attendere l'esito per poter organizzare le esequie. Il funerale è previsto per mercoledì prossimo alle 11 nella chiesa di Sant'Antonio a Marghera. .

LA CARRIERA
Era in quel quartiere che viveva Brocca, anche se il suo mondo, quello dello sport, era in via Calabria ad Asseggiano, nella palestra Big Gym gestita dalla sua compagna, nella quale da anni allenava e seguiva tanti atleti. In passato Brocca, che per oltre 30 anni aveva lavorato per Veritas, aveva gestito una palestra anche in centro a Mestre. In questi due giorni la notizia della sua morte ha fatto il giro d'Italia, in particolare nel mondo del culturismo. Brocca era infatti noto nell'ambiente per la sua carriera nel bodybuilding. Era stato campione del mondo e aveva continuato a vincere medaglie anche negli ultimi anni. Tanta anche la soddisfazione, negli ultimi tempi, per le sue sfide da istruttore. Proprio domenica, con tanto entusiasmo, aveva accompagnato al trofeo La Serenissima, una gara organizzata al Laguna Palace di Mestre, due atlete che stava seguendo. Lì aveva trovato alcuni amici e compagni di tante gare, con i quali condivideva la passione per il culturismo: «Stava benissimo, non potevamo immaginare la tragedia che stava per accadere», raccontano sconvolti e addolorati. Lunedì aveva iniziato a sentirsi male. Era stato ricoverato in ospedale e poco dopo spostato in rianimazione. «La malattia se l'è portato via in meno 48 ore». Sandro Brocca era un appassionato di sport: non solo il bodybuilding che praticava da tantissimi anni ma gli piaceva anche il calcio e aveva accolto con entusiasmo il salto del Venezia in serie A. Da giovanissimo si era cimentato anche nel ciclismo ma un infortunio lo aveva costretto a fermarsi. Ed è proprio da lì che era approdato al bodybuilding, sport nel quale era diventato un'eccellenza italiana. Tanti anni di premi e vittorie, una delle ultime nel 2016: l'oro nella categoria bodybuilding fino a 70 chilogrammi all'Olympia amateur Spain.
L'OMAGGIO DEGLI AMICI
E si moltiplicano in queste ore i ricordi di tanti amici e colleghi, in particolare di tanti atleti che hanno avuto l'occasione di allenarsi con lui o sfidarlo. Da tutta Italia arrivano messaggi di affetto per la compagna, anche lei sportiva, e di commozione: «Era un grande atleta, un ottimo istruttore ma anche una bellissima persona» scrivono di lui i colleghi di lavoro. Un periodo nero per il mondo del culturismo veneziano. Pochi mesi fa altre due morti aveva scosso tanti sportivi: quella di Alberto Clementi, 49enne di Caorle, e Mirco Giupponi, 54 enne di Chirignago, entrambi campioni di body building (Giupponi era anche primatista di pattinaggio a rotelle).

Melody Fusaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino