Autista schiacciato da un sacco

Autista schiacciato da un sacco
LA TRAGEDIASAN BIAGIO Travolto, schiacciato da un bancale di terriccio, dal peso di diversi quintali, che uno degli operai stava scaricando dal suo camion con un muletto. Era al...

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LA TRAGEDIA
SAN BIAGIO Travolto, schiacciato da un bancale di terriccio, dal peso di diversi quintali, che uno degli operai stava scaricando dal suo camion con un muletto. Era al posto sbagliato nel momento sbagliato. In una frazione di secondo si è materializzato così quello che è l'ennesimo tragico incidente sul lavoro nella Marca, a neppure 24 ore da quello avvenuto lunedì mattina a Ramon di Loria, al magazzino della ditta Trentin, che era costato la vita ad un 55enne vicentino di Tezze sul Brenta, Roberto Romanò. L'episodio è avvenuto nella mattinata di ieri, poco dopo le 8.30, presso l'azienda Bioflor di via Goito a Sant'Andrea di Barbarana, frazione di San Biagio di Callalta. Si tratta di una ditta dalla grande tradizione nella zona, specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti per l'agricoltura e l'ortoflorovivaismo professionale e amatoriale.

POCHI SECONDI
È qui che quella che doveva essere una normale consegna di materiale da parte di un trasportatore si trasforma in tragedia. Il camionista, Vladimir Habovsky, slovacco di 55 anni, dipendente di una ditta che fornisce terriccio alla Bioflor è semplicemente incaricato alla consegna del materiale: si tratta di alcuni bancali di torba. Mentre uno dei dipendenti della ditta, con un muletto, stava procedendo alle operazioni di scarico, un bancale con alcuni sacchi del materiale, è franato addosso al malcapitato, schiacciandolo. Il 55enne è rimasto ucciso praticamente sul colpo. Alcuni dipendenti della Bioflor, oltre ovviamente all'operaio incaricato ad azionare il muletto (sotto choc per l'accaduto), assistono alla tragedia senza poter far nulla per scongiurarla. Immediato parte l'allarme al 118: sul posto giungono le ambulanze e l'elicottero del Suem oltre ai vigili del fuoco che provvedono a rimuovere il pesante carico dal corpo, ormai privo di vita, del trasportatore. I medici del Suem non possono far nulla per salvargli la vita. Alla Bioflor giungono anche i carabinieri della stazione di San Biagio di Callalta e i tecnici del nucleo Spisal dell'Ulss 2 che avranno il non semplice compito di ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto e vagliare eventuali responsabilità.
LA RICOSTRUZIONE
«È stata una disgrazia, non vogliamo dire nulla: quello che dovevamo dire lo abbiamo detto ai carabinieri»: questo quanto dichiarato dall'azienda di San Biagio ieri pomeriggio. Ai soccorritori è parso che il trasportatore non dovesse trovarsi in quella posizione così pericolosa durante lo scarico dei bancali. Sulla tragedia la Procura di Treviso aprirà un fascicolo d'indagine e già ggi, in base ai riscontri dello Spisal, ci potrebbero già essere i primi indagati. Intanto già nella tarda mattinata di ieri le autorità italiane si sono messe in moto per allertare l'azienda e la famiglia del 55enne, raggiunta in Slovacchia dalla drammatica notizia. La notizia dei quanto avvenuto alla Bioflor, complice anche il web, si è diffusa molto rapidamente a San Biagio.
IL SINDACO

«L'amministrazione comunale di San Biagio di Callalta - ha detto il sindaco Alberto Cappelletto - esprime il suo profondo cordoglio per la drammatica scomparsa dell'operaio slovacco deceduto stamane nell'azienda Bioflor. In attesa che venga fatta chiarezza sulle cause dell'incidente mortale, crediamo sia necessario come istituzioni, a tutti i livelli, cogliere la richiesta che proviene dal mondo del lavoro e fare qualcosa per evitare questa ecatombe».
Nicola Cendron
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino