AUDERO, È IL MURO DI QUESTA SQUADRA

AUDERO, È IL MURO DI QUESTA SQUADRA
IL SALVATORECHIAVARI Di secondo nome dopo Chiavari potrebbe fare Salvatore, visto che con le sue parate Emil Audero ha letteramente tenuto in piedi la baracca di un Venezia la cui...

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IL SALVATORE
CHIAVARI Di secondo nome dopo Chiavari potrebbe fare Salvatore, visto che con le sue parate Emil Audero ha letteramente tenuto in piedi la baracca di un Venezia la cui resistenza è stata messa davvero a dura prova dall'Entella.

«È stata una gara tosta, in effetti abbiamo concesso più del solito ammette il 20enne portiere di proprietà della Juventus anche se, ne sono convinto, non tanto per nostri demeriti quanto perché i nostri avversari sono stati bravi a metterci in difficoltà. Di solito è vero concediamo meno, siamo un po' rammaricati perché si poteva vincere e salire in testa, ma con onestà alla fine, per come si era messa, va bene così».
Alla vigilia l'allenatore Pippo Inzaghi aveva spiegato che tra i portieri arancioneroverdi le gerarchie sono chiare, quindi Audero, pur essendo tornato in gruppo solo mercoledì scorso dopo dieci giorni con l'Italia Under 21, si sarebbe subito ripreso il suo posto nel frattempo ben custodito da Vicario.
GRADI MERITATI
E a Chiavari il numero uno ha spiegato con tante, decisive parate, perché i gradi di titolare spettino a lui.
«Il mio compito è quello di farmi trovare sempre pronto, quando ci riesco sono felice risponde pacato, senza esaltarsi l'atleta che aveva giocato come terzo di Gigi Buffon in bianconero . Nella prima fase del primo tempo ho parato bene sui tiri di Nizzetto e Troiano, l'intervento forse più difficile e di cui vado più fiero è quello a inizio ripresa sulla girata di testa di La Mantia, perché ho preso bene il tempo e ho avuto la giusta reattività su una palla ravvicinata. Sì, poi c'è stata anche quella su Diaw, ma lì i meriti vanno ad Andelkovic che ha anticipato Luppi con un gran recupero».
Sul piano offensivo il Venezia è risultato meno incisivo.
«Le partite vanno lette e interpretate, giocare su un campo sintetico può aver influito, l'Entella lo calca sempre, noi solo una volta, volenti o nolenti questa atipicità sapevamo avrebbe complicato un po' le cose. Infatti stavano per pareggiare anche con l'Empoli e ci sono riusciti con la Cremonese. Conoscevamo le loro qualità, ma una squadra forte deve saper anche soffrire e il Venezia a Chiavari lo ha fatto. Finché fai punti va sempre bene, noi siamo a 25 dopo 15 gare e non è certo male, anche perché in 8 partite siamo rimasti imbattuti. Fa piacere questa costanza, ci lavoriamo tanto e l'intesa è buona».
Audero è sembrato come al solito concentrato e impassibile, ma senz'altro dentro di sé ha sentito il peso positivo che gli ha lasciato addosso la maglia da titolare che aveva indossata martedì della scorsa settimana a Frosinone nella partita Italia-Russia Under 21.

«Un'altra bella esperienza, aver disputato il primo tempo di una gara vinta 3-2 è un onore. Sono contento sia di aver giocato sia del fatto che ci rivedremo a marzo, quindi per un po' sono tranquillo e tutto per il Venezia. Se mi era mancato? Non vedevo l'ora di tornare». (m.del.)
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Il Gazzettino