È ricoverata in prognosi riservata all'ospedale dell'Angelo. Ma non sarebbe in pericolo di vita. Decisivo l'intervento degli agenti della Polfer: se non avessero fermato la...
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Il primo ad accorrere al binario 3 attirato dalle urla di terrore della gente è stato uno degli addetti della vigilanza privata che ha immediatamente allertato la Polfer, il 118 e il 115.
«Era cosciente si lamentava, io mi sono attaccato al telefono». Occorreva far presto. La donna era rimasta incastrata tra la seconda e la terza carrozza, stesa in mezzo alle traversine: di lei si intravvedeva solo il braccio. Nel giro di pochissimi minuti i poliziotti si sono portati sul posto e vista la situazione hanno fatto di tutto per arginare la fuoriuscita di sangue, finché sono arrivati i soccorritori. Da una parte il personale del Suem, dall'altra i pompieri: la ferita è stata stabilizzata mentre era ancora sotto il treno, quindi una volta avuto il via libera si è provveduto a far retrocedere il mezzo retrocedere con estrema cautela, fino a liberare la 37enne. Trasferita su una barella è stata portata fino al binario 1 dove stazionava l'ambulanza che poi è uscita dalla stazione a sirene spiegate. Per consentire le operazioni di soccorso e quindi i rilievi scientifici la circolazione è stata bloccata sui primi cinque binari. I ritardi più consistenti, contenuti nell'arco di trenta minuti, si sono registrati sulla linea Venezia-Trieste e Venezia-Udine. La situazione è tornata alla normalità verso le 15: quando il treno coinvolto nell'incidente è stato definitivamente spostato.
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Il Gazzettino