Attacchi dai no-vax sui social, Riccardi va in Procura

Attacchi dai no-vax sui social, Riccardi va in Procura
IL CASOUDINE «Corrotto», «nazista», «criminale». Cose del genere, tutti i giorni. Ed è solo una sintesi. La colpa? Essere un assessore alla Salute durante una pandemia e...

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IL CASO
UDINE «Corrotto», «nazista», «criminale». Cose del genere, tutti i giorni. Ed è solo una sintesi. La colpa? Essere un assessore alla Salute durante una pandemia e sostenere - com'è ovvio che sia - la campagna vaccinale che non solo rappresenta una sua precisa responsabilità, ma che soprattutto è la via maestra per uscire dall'emergenza. Gli insulti, però, sono quotidiani, e il teatro ancora una volta è quello senza biglietto d'ingresso dei social network. Il bersaglio, il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, che - cosa ovvia come la precedente - condivide attraverso il suo staff diversi aggiornamenti sull'andamento delle vaccinazioni in Friuli Venezia Giulia. Gli autori? Spesso profili senza immagine, che si nascondono dietro a degli pseudonimi. In generale appartenenti alla minoritaria ma rumorosa schiera dei no vax, cioè dei contrari al vaccino. Ma questa volta Riccardi ha deciso di non lasciar correre, di non mandare giù gli insulti come invece aveva fatto durante tutti questi mesi. Questa volta ha promesso che si rivolgerà alla Procura della Repubblica.

LO SCATTO
«Ci sono minacce non lontane da quella di morte», spiega. E poco cambia che siano state lanciate da dietro a un computer. Per la legge non c'è differenza.

«Questi attacchi reiterati - ha spiegato il vicepresidente della Regione - non mi intimidiscono affatto e non cambiano di un millimetro il mio convinto e assoluto sostegno alla campagna vaccinale. All'inizio, però, avevo deciso di lasciar perdere. Si era pensato all'azione di qualche esagitato. Poi però le invettive sono proseguite e si sono fatte più frequenti e violente. Non sono solamente io il bersaglio, ma ho deciso di rivolgermi alla Procura. Voglio soffermarmi anche sul ruolo della rete in tutto questo: non è possibile che ognuno sia libero di dire ciò che vuole, di minacciare e di offendere. Sono mesi che proprio dall'universo di internet arrivano attacchi ingenerosi e soprattutto sleali. Quella rappresentata dai no vax è solamente la ciliegina sulla torta. Ma il fenomeno deve far riflettere».
M.A.
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Il Gazzettino