ATALANTA CINQUINA EUROPEA

ATALANTA CINQUINA EUROPEA
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La regola del 5, come fosse il libro di Lollo Bernardi, la regola del 9, del grande ex azzurro del volley. La regola del 5, come i gol dell'Atalanta a Parma e della Roma al Crotone, del resto le due cenerentole più o meno pari sono, in coda alla classifica. E allora è tutto normale, in teoria gli emiliani valevano una buona terza salvezza di fila, in A, come gioco alle volte con D'Aversa sono pure piaciuti, come risultati rivaleggiano con il peggior Parma di ogni tempo, dell'ultimo Roberto Donadoni, che in realtà l'anno prima si era qualificato per l'Europa league.

E in fondo c'era riuscito anche Gasperini, al Genoa, la seconda volta non venne ammesso al tabellone per i debiti di Preziosi, ma lui ha fallito solo al Palermo, due vittorie in 23 gare, non all'Inter, perchè un professionista del suo livello non si può giudicare in 5 gare.
Dunque, al Tardini è la solita mareggiata nerazzurra, con doppietta di Muriel, da subentrato, rete iniziale di Malinovskyi, fuoriclasse ucraino. C'è gloria anche per Pessina, entrato per Ilicic, e per Miranchuk, alla prima rete italiana, al pari di Brunetta, argentino, e Sohm, elvetico, fra i crociati.
GIALLOROSSI SUPERSTAR
L'altro pokerissimo è della Roma, dunque, tutto nel secondo tempo, il Crotone aveva retto bene. Doppiette di Borja Mayoral, che piace persino più di Borja Valero, con quel loro nome unico, e di Pellegrini, rete di Mkkhitaryan, il Sassuolo resta così a 2 punti, pur avendo vinto 2-1 a Marassi, con il Genoa. È la vera sorpresa della giornata, dal momento che Ballardini non è ancora salvo, a +5 sul Benevento. Segnano Raspadori, leader dell'under 21 di Paolo Nicolato, e Berardi, 7 reti e un assist nelle ultime 6 gare, mai era stato così incidente e così a lungo, in carriera. De Zerbi costruisce la solita masnada di occasioni, compreso vantaggio creato da Traorè. Il raddoppio è su errore di Masiello, da un anno in ribasso, nel finale accorcia Zappacosta.
GRANATA TRANQUILLI

Il Torino è a +4, sul Benevento, a Verona va di nuovo a bersaglio con il magiaro Vojvoda, su cross di Ansaldi, replica in 3' Dimarco, come all'andata, nel finale. La squadra di Juric è stata superiore, da tempo ha mollato, merita di arrivare davanti alla Sampdoria per la cifra di media mostrata spesso, anche con le grandi, con Zaccagni da nazionale e con Barak. In coda, è la giornata della probabile retrocessione del Benevento, superato al Santa Colomba-Ciro Vigorito dal Cagliari, per 1-3, ora a +3, appunto. Vantaggio immediato del greco Lykogiannis, pari al quarto d'ora di Lapadula, dopo un'ora Pavoletti, allo scadere Joao Pedro. A 5' dalla fine, Duncan tocca in area Nicholas Viola, che allarga di proposito la gamba, Doveri fischia il rigore e poi lo leva, richiamato dal var Mazzoleni. Siamo ai limiti, la decisione è accettabile, non per il patron delle streghe Oreste Vigorito, re dell'eolico: «Un delitto rimandarci Mazzoleni al Var, dopo una settimana. Non vuole il sud in serie A».
Vanni Zagnoli
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Il Gazzettino