Assindustria: a fine anno ricavi giù del 60% ma tengono gli investimenti

Assindustria: a fine anno ricavi giù del 60% ma tengono gli investimenti
LA CRISIVENEZIA (m.cr.) L'industria veneta è stata colpita duramente dallo stop da Covid e le previsioni sono nere: secondo Assindustria Venetocentro a fine anno i ricavi si...

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LA CRISI
VENEZIA (m.cr.) L'industria veneta è stata colpita duramente dallo stop da Covid e le previsioni sono nere: secondo Assindustria Venetocentro a fine anno i ricavi si ridurranno di oltre il 60% e la ripresa vera non arriverà prima del 2021. Confindustria Vicenza parla di una crisi peggiore di quella del 2009. Secondo Assindustria, l'impatto più acuto dell'emergenza Covid c'è stato tra aprile e giugno: in forte calo il fatturato in Italia (- 23,1%), l'export (-14,6%) e gli ordini (-19%). La contrazione produttiva nei primi sei mesi si ferma però al 12,1% (picco negativo nelle piccole imprese). Le imprese di Padova e Treviso in generale se la cavano meglio della media italiana. Tiene l'occupazione per effetto della Cig ma ci sono forti timori per le prospettive. Lo scenario resta incerto, segnali di reazione dagli investimenti. Tensioni sulla liquidità aziendale per un terzo delle imprese, anche a causa dei pagamenti giudicati in ritardo dal 49,5% (61,1% nel primo trimestre). Tiene il numero degli occupati (-1,6%), grazie all'ampio ricorso alla cig, utilizzata ad aprile dal 70,1% delle imprese (78,2% nel metalmeccanico) e in modo più contenuto a maggio (55,6%) e giugno (43,3%). Ma le previsioni sono nere. L'avvertimento dei presidenti Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco: «Non si vive di sussidi. Riforme e più investimenti nel Piano per l'Italia. Le Regioni contribuiscano alla definizione del Recovery Fund».

Secondo il sondaggio condotto da Assindustria in collaborazione con Fondazione Nord Est, per sei imprese su dieci l'attività non tornerà al livello pre-pandemia nel 2020. Il ritorno sui livelli di attività pre-Covid è collocato tra prima metà e seconda metà 2021. L'incertezza ha determinato comunque solo un parziale rinvio delle decisioni di investimento delle imprese. «Siamo di fronte a una pesante recessione economica - dichiara Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro -. Nei mesi scorsi è stato giusto aiutare persone e attività. Ora si deve cambiare registro e affrontare con decisione le grandi riforme: fisco, lavoro, giustizia, semplificazione».
IL CROLLO

«Il periodo del lockdown ha provocato un crollo della produzione e delle vendite sul mercato interno. Il riflesso si è avuto anche sull'export», commenta il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi. La produzione industriale del campione di aziende vicentine analizzato fa segnare un -23,1% rispetto al II trimestre 2019, calo superiore al peggior dato della crisi 2009. Solo il 10,4% delle ditte evidenzia aumenti produttivi. «Nel 2009 si registrarono fino a 7 trimestri di cali consecutivi - ricorda Vescovi -. Contiamo ora in una reazione più rapida».
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Il Gazzettino