Assembramenti al banco in autogrill «Restrizioni solo per noi esercenti»

Assembramenti al banco in autogrill «Restrizioni solo per noi esercenti»
COMMERCIOMESTRE Pieno come se fosse un giorno normale di un mese normale, di un anno altrettanto normale. E invece l'Autogrill di Arino Est, come del resto quello dall'altra parte...

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COMMERCIO
MESTRE Pieno come se fosse un giorno normale di un mese normale, di un anno altrettanto normale. E invece l'Autogrill di Arino Est, come del resto quello dall'altra parte dell'autostrada Arino Ovest, è pieno proprio in questi giorni in cui il Veneto è in zona arancione e i bar e ristoranti delle città e dei paesi sono drammaticamente chiusi o, al massimo, restano aperti solo per asporto. Come mostra la foto che pubblichiamo, l'Autogrill sembra un luogo extraterritoriale, e in effetti lo è, salvo per il fatto che nemmeno il ministro della Salute Roberto Speranza può assicurare che lì non si prende il Covid mentre, invece, in un bar di piazza Ferretto si. E, guardando fuori, nei grandi parcheggi delle due strutture all'altezza di Arino si comprende anche che tipo di clientela le frequenta in queste settimane: i camionisti, in realtà e contrariamente a quanto si può pensare, non sono il piatto forte perché la maggior parte delle persone che si fermano per pranzare e bere un caffè sono rappresentanti, professionisti e operai delle imprese impegnati nei cantieri dell'area metropolitana allargata, tra Padova, Treviso e i vari paesi attorno a Mestre oltre che, appunto, a Mestre. In buona sostanza sono i clienti abituali dei bar e dei ristoranti del centro città che ora sono chiusi e che dunque non possono garantire il servizio. Così oltre al danno si aggiunge la beffa dei clienti soffiati dagli Autogrill. Perché un conto è un'area di servizio in mezzo alle montagne, un altro le due di Arino che sono raggiungibili in neanche mezzora da ogni parte del triangolo metropolitano.

Il fatto è che per Decreto possono tranquillamente tenere aperto, assieme agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande negli ospedali e negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con l'obbligo, però, di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. E quel che si vede nella foto se non è un assembramento poco ci manca.

L'immagine fa parte di un video girato l'altro ieri da Giampietro Polonia, titolare del ristobar di viale Ancona: l'ha postato su facebook e ha già raccolto qualche centinaio di commenti. Molti sono di colleghi infuriati per quella che considerano un'ingiustizia e arrabbiati pure con le proprie categorie di riferimento che li hanno lasciati soli dicendo che non devono partecipare alla protesta di oggi #io apro: «Non per quel che dicono Confcommercio e gli altri ma perché sarebbe una protesta inutile fatta in questo modo, io non la farò: sarebbe una cosa solo simbolica che potrebbe, però, portare a conseguenze gravi in caso di ispezione e denuncia» afferma Polonia. Altri colleghi oggi terranno, infatti, aperto ma senza vendere, a differenza di quel che faranno in Toscana dove, organizzati con tanto di avvocati, apriranno per davvero. «Le scene che si vedono in Autogrill, ad ogni modo, sono inammissibili per un paese che si dice civile - continua il titolare del ristobar di viale Ancona: che differenza c'è tra stare in un locale ad Arino e in uno in centro a Mestre? E allora perché loro possono aprire tranquillamente e rispettare poco le norme imposte per evitare i contagi?». I commenti al post con i due brevi video girati dentro all'Autogrill sono su questa lunghezza d'onda e anche Ernesto Pancin, direttore di Aepe Venezia pubblici esercizi tra le categorie che hanno sconsigliato vivamente la protesta di oggi, commenta che «c'è questa regola, una delle tante davvero strane che ha fatto il Governo in questi mesi, e quindi gli Autogril sono aperti regolarmente, non c'è nulla da fare, ma anche loro devono rispettare le norme sulla sicurezza».
E.T.
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Il Gazzettino