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Massimo Bergamin sceriffo in solitaria. Il sindaco di Rovigo riguardo ai raid di furti in Commenda ha annunciato di aver scritto ieri al prefetto Francesco Provolo per portare la questione all'attenzione del tavolo provinciale per la sicurezza. Ma oltre a ciò ha assicurato di controllare «personalmente la situazione. Spesso giro di sera e di notte nei lughi più ad alto rischio. Se vedo qualcosa di strano informo le forze dell'ordine che intervengano». Il primo cittadino non parla di ronde, ma invita i cittadini «come stanno già facendo in alcuni casi, di tenere gli occhi aperti. Come successo l'altro giorno sono stati i vicini di casa ad accorgersi di quanto stava avvenendo. Nessuna psicosi, mi raccomando. Anche perchè avvertire per nulla la polizia sarebbe controproducente. Però se c'è qualcosa che non quadra è meglio informare le forze dell'ordine. Se si sentono rumori strani ad esempio». Bergamin continua a ringraziare gli agenti «sia della Polizia che i carabinieri che gli uomini della Polizia locale che stanno facendo il possibile nonostante siano in pochi e con pochi mezzi». D'altro canto quello della sicurezza è un tema molto caro al sindaco che un mese fa aveva fatto il punto della situazione con il comandante dei vigili Giovanni Tesoro spiegando come Palazzo Nodari stia facendo il possibile per riorganizzare il comando della Municipale, cercando di assumere più agenti (ora solo 36), addestrarli meglio e dotandoli dei mezzi necessari per svolgere il proprio lavoro. Pistole? Questo non lo dice, ma è chiaro il riferimento non solo all'arma ma anche all'istituzione del terzo turno.

Al momento di soldi non ce ne sono e il primo cittadino non sa ancora dove reperire i fondi. Il suo obiettivo però è chiaro. Con Tesoro al fianco Bergamin aveva dichiarato: «Rovigo deve sapere che dal primo gennaio si cambia registro. Troveremo le risorse per potenziare la Polizia municipale che svolge un ruolo di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza. Voglio rendere Rovigo una città sicura, con persone addestrate che conseguentemente possano essere dotate di mezzi idonei per esercitare i propri ruoli».
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Il Gazzettino