Asse M5s-Pd-LeU sulla Pedemontana: «Riaprire il confronto»

Asse M5s-Pd-LeU sulla Pedemontana: «Riaprire il confronto»
L'INIZIATIVAVENEZIA Sulla Pedemontana Veneta il Movimento 5 Stelle trova il sostegno del Partito Democratico e di Liberi e Uguali. Le tre forze politiche hanno sottoscritto una...

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L'INIZIATIVA
VENEZIA Sulla Pedemontana Veneta il Movimento 5 Stelle trova il sostegno del Partito Democratico e di Liberi e Uguali. Le tre forze politiche hanno sottoscritto una mozione che chiede alla giunta di Luca Zaia di aprire «un tavolo tecnico, alla presenza di tutte le parti coinvolte e di tecnici ed esperti ad hoc convocati, finalizzato a superare le criticità rilevate dalla Corte dei Conti sull'opera Superstrada Pedemontana veneta, andando in particolare a valutare la possibilità di rivedere il Piano economico finanziario dell'opera». Un tavolo, in pratica, per rivedere la concessione.

LA RICHIESTA

Primo firmatario della mozione è il capogruppo del M5s Manuel Brusco con i colleghi pentastellati Jacopo Berti, Erika Baldin, Simone Scarabel, il capogruppo del Pd Stefano Fracasso con Graziano Azzalin, Bruno Pigozzo, Orietta Salemi, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Piero Ruzzante di LeU e Cristina Guarda della list Amp. «Viste le criticità sollevate dalla Corte dei Conti, che vanno a sommarsi a perplessità già evidenziate in passato, chiediamo alla giunta regionale di aprire un tavolo tecnico per fare una analisi trasparente e cristallina, capace di tacitare ogni dubbio - ha spiegato Brusco - Non intendiamo assolutamente bloccare l'opera ma vogliamo sia fatta chiarezza soprattutto sul piano economico e i costi che rischiano di gravare sui veneti anche in considerazione di quanto sta accadendo a Palermo dove il concessionario della Superstrada Pedemontana è in evidente difficoltà nel rispettare i termini contrattuali per la conclusione del passante ferroviario». Ha aggiunto il dem Fracasso: «Considerato il contributo di 300 milioni a carico della Regione, tutto il rischio traffico che grava sulla Regione e la previsione di alti costi dei pedaggi, con le tariffe più alte rispetto a quello di altri tratti autostradali, i veneti rischiano di pagare due volte l'opera». Anche Ruzzante ha sottolineato «la presenza di un guadagno enorme per il privato e tutto il rischio a carico del pubblico: i nostri figli e nipoti pagheranno la strada di Zaia sulla quale, per altro, persistono ancora forti perplessità sull'impatto ambientale». Berti ha annunciato che «in questa settimana a Roma i tecnici ministeriali si pronunceranno sulla possibilità di competenze di controllo residuali da parte dello Stato sull'opera». E Guarda: «La Corte dei Conti ha più volte sollevato criticità sulla sostenibilità dell'opera, i sindaci hanno espresso perplessità sulle opere compensative preoccupati per l'intensificazione della viabilità urbana, i residenti non hanno più nessun vantaggio».
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Il Gazzettino