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VENEZIA (L.P.) Inaugurata, nella sede di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa la mostra Algorithmic Signs. Curata da Francesca Franco, veneziana di nascita, studi a Ca' Foscari, ora residente in Gran Bretagna. Il termine algoritmo del titolo è un chiaro riferimento all'uso del computer e all'arte cosiddetta generativa che ne consegue. Gli artisti che sono esposti Ernest Edmonds (1942); Manfred Mohr (1938); Vera Molnar (1924); Frieder Nake (1938) e Roman Verostko (1929) ne furono i pionieri. Di diversa formazione che spaziava dalla musica jazz alla filosofia; dalla logica matematica fino alla mistica, cinquant'anni fa, in ampio anticipo sui tempi diedero inizio alla computer art, allora agli esordi. Senza peraltro che il loro contributo sia finora mai stato focalizzato con l'attenzione che era loro dovuta. Di fatto espongono per la prima volta in Italia. Di loro si segue lo sviluppo artistico in continua evoluzione con il progredire della tecnologia. Con questa iniziativa la Bevilacqua La Masa intende aprire un percorso, che poi sarà sviluppato anche attraverso il confronto e i dibattiti con studiosi, ricercatori, curatori e collezionisti, volto ad indagare l'arte che fonda la sua origine nell'informatica. Ora ampiamente sdoganata soprattutto a causa dell'affermarsi dei media digitali.
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Il Gazzettino