ARSIÈ «I seguaci di Sai Baba scrivevano sui social: Katia è morta».

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ARSIÈ«I seguaci di Sai Baba scrivevano sui social: Katia è morta». Era stato lo stesso papà di Katia a chiedere aiuto a Daniel Barduca, amico di infanzia della donna di...

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ARSIÈ
«I seguaci di Sai Baba scrivevano sui social: Katia è morta». Era stato lo stesso papà di Katia a chiedere aiuto a Daniel Barduca, amico di infanzia della donna di Arsiè scomparsa in India sei anni fa. «Mi aveva chiesto in confidenza - racconta Daniel - di cercare notizie, all'epoca infatti non voleva che si sapesse, e la scomparsa di Katia era stata tenuta quasi nascosta. Io mi diedi da fare andando sulle pagine Facebook dei seguaci di Sai Baba. Per caso mi imbattei in quei post, scritti in russo, lingua che conosco, in cui persone che la conoscevano non davano speranze. Dicevano che era morta. Io mi sono fermato lì, perché non sono un poliziotto. Ma ora che si sono attivati con le indagini, sarebbe il caso di risalire a quelle persone: i post sono ancora lì. Io sono a disposizione per dare le informazioni che raccolsi all'epoca».

L'INCHIESTA
Katia Mores, unica figlia di papà Giacomo e mamma Gina Burani aveva una passione per il santone indiano Sai Baba: il 26 febbraio del 2013 si imbarcò su un volo di linea Emirates da Venezia Tessera. Sbarcò a Bangalore (India) e da allora non si ebbero più sue notizie. «Resterò in India due mesi», aveva detto alle amiche che dovevano occuparsi dell'appartamento padovano, dove abitava all'epoca. La polizia indiana non indagò mai sul caso: la ricostruzione dei giorni in India è stata fatta da un detective privato assoldato da amici e famigliari che volevano sapere la verità. Poi anche lui lasciò perdere, perché ricevette minacce. Da allora più nulla. Ma lunedì proprio l'investigatore privato è stato contattato dalla polizia di Puttaparthi, dove avrebbe alloggiato Katia quando sparì. Ora, a distanza di più di 6 anni, indagano: sono stati sollecitati dall'ambasciata che ha fornito la denuncia di scomparsa, presentata dai parenti tre anni fa.
I MISTERI

Katia, secondo le notizie non ufficiali raccolte dal detective, avrebbe alloggiato proprio nello stesso hotel in cui stava una turista australiana, che sempre in quel periodo venne uccisa da balordi locali per i soldi. La Mores aveva circa 3mila euro che potevano far gola ai criminali. Inoltre, sempre dalla ricostruzione del detective, aveva anche un fidanzato tibetano Timba Wangtun detto Baba. Anche lui è sparito e il mistero si infittisce. L'amico di Katia, Daniel Barduca, ha anche creato un post sui social, qualche tempo fa, cercando persone che potessero avere delle informazioni utili. È stato sommerso dai messaggi di chi diceva di sapere dove fosse. «Erano sicuramente criminali o balordi in cerca di soldi», dice amareggiato l'amico che ancora non si è dato pace.
Olivia Bonetti
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Il Gazzettino