Arrivò il re, ma Maria ricorda solo un gran viavai di auto

Arrivò il re, ma Maria ricorda solo un gran viavai di auto
ASIAGO - (RR) A Sasso abbiamo incontrato Maria Rossi, 84 anni, che conserva un tenue ricordo dell'evento dell'inaugurazione del monumento a Roberto Sarfatti, nel '38. Lei, nata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASIAGO - (RR) A Sasso abbiamo incontrato Maria Rossi, 84 anni, che conserva un tenue ricordo dell'evento dell'inaugurazione del monumento a Roberto Sarfatti, nel '38. Lei, nata il 15 aprile del '30 da Beniamino e Olinda, aveva allora otto anni. L'inaugurazione avvenne alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, attorniato dai suoi aiutanti militari con una compagnia di alpini come guardia d'onore. L'avvenimento non fu reso noto, anzi fu celebrato nel più stretto riserbo, dato che erano già in vigore le leggi razziali e l'eroe non poteva essere nemmeno nominato in quanto di origine ebraica; per questo, alla stampa era stato dato l'ordine di non far cenno in alcun modo della cerimonia.

Maria Rossi ci ha spiegato che ricorda solo, di quella giornata, un gran via vai di automobili che per l'epoca era un avvenimento straordinario, poi ricordato per molti anni dagli abitanti.
Maria, racconta il figlio Valter, fin da giovane gestiva con i genitori l'antica Locanda Da Beniamino e Linda A Sasso. Si sposò con Costante Rossi fu Antonio, dal quale ebbe sei figli, e con il quale aprì negli anni '50 un negozio di alimentari inizialmente in un locale del retro della locanda e poi in via Chiesa di Sasso, dove ha lavorato fino al 2001. Durante l'occupazione nazista soffrì per la prigionia del padre, preso dai tedeschi e condannato a morte a Verona ma poi miracolosamente rilasciato. «Maria ha sempre avuto molta fede nella Madonna - dice Valter -, e non mancava mai di insegnarci i veri valori della vita».
Nelle foto, Maria oggi e con la famiglia nel dopoguerra, seconda da destra. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino