Arriva la mozione Lega-5Stelle sulla Tav «L'opera va rivista, non c'è nessuno stop»

Arriva la mozione Lega-5Stelle sulla Tav «L'opera va rivista, non c'è nessuno stop»
IL NODOROMA Incuranti dell'ultimatum di Bruxelles e del pressing francese sulla Tav, Lega e 5Stelle provano a guadagnare tempo, Lo fanno presentando una mozione comune che sembra...

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IL NODO
ROMA Incuranti dell'ultimatum di Bruxelles e del pressing francese sulla Tav, Lega e 5Stelle provano a guadagnare tempo, Lo fanno presentando una mozione comune che sembra ricompattare il governo, ma che in realtà serve a poco. Entro marzo la Commissione Europea vuole una risposta definitiva, altrimenti taglierà 300 milioni di finanziamenti. Una dead line invalicabile, a meno che non si voglia innescare una guerra diplomatica con l'Europa e la Francia.

«Secondo la Corte dei conti europea - si legge nella mozione - l'analisi costi benefici è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento confrontando i relativi costi previsti e benefici attesi». Una premessa metodologica, quella da cui partono i capigruppo di M5S e Lega, per impegnare l'esecutivo a «ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia», come scritto nel contratto di governo. Poco prima proprio Matteo Salvini, dando una interpretazione autentica dell'intesa, aveva ribadito la necessità di andare avanti, completando l'opera infrastrutturale. L'idea, per evitare lo scontro con Luigi Di Maio, è quella di proseguire, tagliando i costi in maniera radicale, ma senza stoppare i lavori. Una posizione che anche l'altro vice premier sembra apprezzare visto che l'altro ieri ha ribadito come sia fondamentale sedersi ad un tavolo per trovare un accordo.
Nella mozione vengono ripercorse le tappe fondamentali che hanno contraddistinto il percorso della Tav. Ricordando che l'analisi costi benefici elaborata dal prof Ponti è stata negativa e che quindi bisogna valutare «se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative». «Al contempo il ministro delle Infrastrutture e l'omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato congiuntamente una lettera al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base», è scritto sempre nel testo della mozione sottoscritta da D'Uva e Molinari. I due firmatari dimenticano di sottolineare come proprio la Lega abbia bocciato il verdetto negativo della commissione tecnica voluta da Toninelli e che la Telt non abbia nessuna intenzione di fare marcia indietro. Analisi bocciata anche dalla Commissione europea e dal governo francese.
Quest'oggi a Roma il leader dei Si Tav Nino Giachino presenterà alla Camera un documento per mettere in luce tutti i vantaggi legati alla costruzione della Torino-Lione. «Se l'Italia recupera i traffici che attualmente non passano per il nostro Paese e che la Tav può convogliare - si legge nel documento - recupera 6 miliardi di Pil di cui 3 in maggiori entrate. Se poi moltiplichiamo per 50 anni, otteniamo 150 miliardi, più del doppio delle risorse necessarie per costruire le tratte italiane dei 4 corridoi ferroviari europei».

Umberto Mancini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino