Arriva il corteo, via i barboni Poi torna tutto come prima

Arriva il corteo, via i barboni Poi torna tutto come prima
Pensavano ad un blitz delle forze dell'ordine per liberare finalmente piazzale Sicilia e via Carducci da sbandati, senzatetto, spacciatori, barbanera e criminali. E la gente...

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Pensavano ad un blitz delle forze dell'ordine per liberare finalmente piazzale Sicilia e via Carducci da sbandati, senzatetto, spacciatori, barbanera e criminali. E la gente aveva formato un capannello per festeggiare. Quando hanno saputo che quell'imponente spiegamento di forze dell'ordine era tutto in funzione dell'arrivo del presidente della Repubblica, non l'hanno presa proprio bene. Residenti e commercianti della zona, quelli che ancora non sono scappati e cercano di resistere, si sono anche fermati ad applaudire Giorgio Napolitano. Prima, però, hanno ripetuto fino allo sfinimento, ai poliziotti che isolavano la strada, che il quartiere pulito dovrebbe essere la priorità e non un'evenienza in caso di visite presidenziali.

«Mandate via i criminali e gli sbandati che ci assediano ogni giorno, invece di impedirci di attraversare la strada» era solo uno dei tanti commenti rivolti alle forze dell'ordine. Incolpevoli, perché le decisioni non le prendono certo loro. Se qualcuno ordina di ripulire la zona, obbediscono.
«D'accordo ma questa mattina hanno dimostrato senza ombra di dubbio che le divise contano eccome - commentavano altri commercianti -. Quando li chiamiamo noi ci rispondono come dischi rotti che non possono farci nulla, non hanno poteri. Stamattina i poteri, però, li avevano».
Sarebbe curioso sapere cosa gli hanno detto. Certo non che stava per arrivare Giorgio Napolitano. Hanno semplicemente mostrato la divisa e detto sparite? O c'è una qualche norma che permette loro di allontanare le persone indesiderate? «E se c'è, allora, perché non la utilizzano tutto l'anno» continuavano a chiedersi le persone in attesa dell'arrivo del corteo presidenziale: «Dato che le divise funzionano, basterebbe insistere e far capire a chi approfitta dei poveri per mescolarsi e spacciare droga o sfruttare gli accattoni, e comunque lordare la città, che non è aria. Che non sono bene accetti».
E invece l'impressione di residenti e operatori ieri mattina era del solito antico già visto italico: l'apparato, la scenografia teatrale che mostra una via Carducci e un piazzale Sicilia ripulite come fossero il quartiere di una città del nord Europa. Tutta scena, perché, dopo appena dieci minuti che il presidente se n'era andato e i poliziotti lo avevano seguito a ruota, la popolazione di sbandati, senzatetto, barbanera, criminali, sfruttatori, spacciatori è riapparsa ai propri posti, stravaccati sulle panchine del piazzale, davanti alla biblioteca, sotto ai portici di fronte ai negozi. Persino occupando le panchine delle fermate Actv, dopo che il Comune ha demolito quelle in cemento.

Alla fine, insomma, tutto è tornato come prima, è stato tutto uno scherzo. E il presidente Napolitano mica può venire a Mestre ogni giorno. (e.t.)
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Il Gazzettino