Arrestati con 42 chili di marijuana Nessuno parla davanti al giudice

Arrestati con 42 chili di marijuana Nessuno parla davanti al giudice
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INCHIESTA
PORDENONE Tutti zitti. E, molto probabilmente, dal punto di vista difensivo sarà la strategia del silenzio a prevalere. Gli albanesi Gramoz Ismailaj (28) di Cairo Montenotte (Savona) e Arkid Sakiu (28) di San Vito al Tagliamento, arrestati la sera del 6 dicembre dai carabinieri del Nucleo investigativo di Pordenone nel parcheggio del centro commerciale di Fiume Veneto assieme ai brindisini Pietro Buzzerio (53), Francesco Angelini (39) e Domenico Spano (43), ieri mattina sono comparsi davanti al gip Rodolfo Piccin per l'udienza di convalida dell'arresto. Tutti avevano accanto l'avvocato Guido Galletti e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. «Ieri mattina - ha spiegato il legale del Foro di Treviso - il pm Marco Brusegan ha depositato nuovi atti che devo ancora analizzare». Il giudice ha convalidato gli arresti e applicato la misura cautelare in carcere, come chiesto dalla Procura.

Le indagini nelle prossime settimane potrebbero fare un salto di qualità. I carabinieri ritengono che la provincia di Pordenone costituisca una tappa di un itinerario che vede lo spostamento di grossi quantitativi di marijuana dalla Puglia al Nordest. I 42 chilogrammi, sistemati in due pacchi che potevano essere scambiati per merce imballata in uno dei negozi del centro commerciale, sono stati consegnati dalla staffetta pugliese a quella albanese: da un bagagliaio d'auto all'altro sotto gli occhi degli investigatori, che sono intervenuti bloccando i cinque uomini e sequestrando la droga.
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Il Gazzettino