ARQUÀ PETRARCA C'è un bambino che dall'incidente ha praticamente smesso

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ARQUÀ PETRARCAC'è un bambino che dall'incidente ha praticamente smesso di parlare. E poi c'è una bambina che ha annunciato ai suoi genitori che su uno scuolabus non salirà mai...

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ARQUÀ PETRARCA
C'è un bambino che dall'incidente ha praticamente smesso di parlare. E poi c'è una bambina che ha annunciato ai suoi genitori che su uno scuolabus non salirà mai più. Il giorno dopo lo spaventoso incidente sui tornanti del Sassonegro, le ferite riportate dai piccoli passeggeri stanno già guarendo.

Per cancellare lo shock, però, ci vorrà molto più tempo. E, forse, un supporto psicologico. Si è parlato anche di questo ieri mattina alla scuola Naccari, dove il sindaco di Arquà Petrarca Luca Callegaro, raggiunto poi dalla dirigente scolastica Barbara Vicentini, ha incontrato i genitori dei piccoli che utilizzano il servizio di trasporto scolastico. Almeno una settantina i presenti, che hanno sempre usato modi tranquilli e ragionevoli, senza mai alzare i toni. È però emersa chiaramente l'incredulità dei genitori per i tanti reati accumulati dal conducente. «È possibile che a un uomo con simili precedenti fossero affidati dei bambini?», ha chiesto un papà. Lo stesso primo cittadino, del resto, ha annunciato la decisione di revocare l'appalto con la Seaf, l'azienda che si occupa appunto del trasporto scolastico: dal municipio sono già partire le lettere con la revoca del contratto. «Non posso non mettere in discussione una ditta che assume qualcuno senza controlli. ha spiegato il sindaco È una cosa inaudita». Ci vorranno però sette giorni per l'affidamento straordinario del servizio a un'altra ditta, affinché copra il servizio. Nel frattempo la Seaf dovrà mandare un altro autista. «Mia figlia non intende salire mai più sullo scuolabus. Ha paura», ha spiegato un papà.
«Per tranquillizzare i bimbi, ma anche per conoscere la persona che ci invieranno dall'azienda, sarò anch'io a bordo dello scuolabus nel suo primo giro. ha quindi detto Callegaro Se necessario, forniremo poi il supporto psicologico ai ragazzi». In questo senso si muove anche la scuola. La dirigente Barbara Vicentini sarà nelle classi di Arquà domani con la sua collaboratrice Federica Baccan, pedagogista. «Valuteremo il modo di approcciarci ai ragazzi e garantiremo tutto il nostro supporto. spiega la dirigente Penso che con loro sia giusto anche sdrammatizzare, ma bisogna usare tutta la serietà del mondo nel prendere i necessari provvedimenti». Intanto la scuola ha già avviato la procedura assicurativa. Quanto ai genitori, l'idea comune trapelata dall'incontro è quella di aver sottovalutato il problema: da settimane nella chat della scuola si segnalavano gli strani comportamenti assunti alla guida dal conducente. Eppure, di segnalazione scritta, ne è stata inviata solo una, al sindaco. La scuola stessa era all'oscuro di tutto. Forse ha contributo il fatto che a molti bambini l'autista, tutto sommato, piaceva.

«Si era creato un clima di complicità con i nostri figli», ha sottolineato un genitore. «Mio figlio mi ha raccontato che l'autista li ha tirati fuori tutti dallo scuolabus, ha cercato di tranquillizzarli e li ha persino abbracciati», ammette un altro. Un comportamento che stride con quello avuto in altri momenti. «La mattina gli dicevo di andare piano. conclude una mamma Si sapeva che correva, mia figlia diceva sempre che nelle curve lei e i compagni finivano per sbattere la testa contro i finestrini. È stato preso tutto sottogamba».
Camilla Bovo
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Il Gazzettino