Aria fuorilegge Pm10 oltre i limiti per tre giorni in una settimana

Aria fuorilegge Pm10 oltre i limiti per tre giorni in una settimana
AMBIENTEROVIGO Un altro giorno così e Rovigo si ritrova fuorilegge. Come ormai ogni anno. Ma questa volta c'è un'aggravante. Lunedì, martedì e mercoledì, infatti, il livello...

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AMBIENTE
ROVIGO Un altro giorno così e Rovigo si ritrova fuorilegge. Come ormai ogni anno. Ma questa volta c'è un'aggravante. Lunedì, martedì e mercoledì, infatti, il livello di Pm10 registrato dalla stazione Arpav in centro a Rovigo è stato superiore a 50 microgrammi per metrocubo. Il limite è stato superato già per 35 giorni. Il 36esimo significa essere fuori dai parametri di legge.

I LIMITI DI LEGGE
Come ricorda l'Ispra, «la direttiva europea 50/2008 e il decreto legislativo 155/2010 stabiliscono per il Pm10, ai fini della protezione della salute umana, un valore limite annuale di 40 microgrammi per metrocubo e un valore limite giornaliero di 50 da non superare più di 35 volte in un anno. L'Oms indica per il Pm10 obiettivi più restrittivi, in particolare il valore giornaliero di 50 microgrammi per metrocubo da non superare più di 3 volte in un anno, per gli effetti a breve termine. Vari studi epidemiologici hanno evidenziato associazioni tra le concentrazioni in massa del Pm10 e un incremento sia di mortalità che di ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie».
VIOLAZIONI RIPETUTE
Rovigo non rispetta questi limiti ormai da anni e il 2017 è stato il peggiore anno dell'ultimo lustro con ben 80 sforamenti. Nel 2016 erano stati 42, nel 2015 75, nel 2014 74 e nel 2013 65. Eppure, nonostante gli obblighi imposti dalla Regione con la sottoscrizione dell'accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nel Bacino Padano, il Comune di Rovigo è inadempiente anche sul fronte delle misure antismog, una volta ritirata l'apposita delibera dopo il pasticciaccio dell'errore marchiano della deroga alle auto con marmitta catalitica.
DIFFIDA DI LEGAMBIENTE

Legambiente, che a livello regionale aveva già diffidato il sindaco Massimo Bergamin, torna a rimarcare il problema: «E' appena cominciata la stagione fredda e Rovigo ha già raggiunto il limite massimo di 35 sforamenti: è a rischio la salute dei cittadini. Un risultato che avviene dopo la scelta del sindaco di cancellare l'ordinanza che limitava l'uso delle automobili e degli impianti di riscaldamento». «Questo è il risultato di una persistente mancanza di scelte radicali ed efficaci per contrastare l'emergenza smog, un problema che la nostra città sottovaluta dichiara Giulia Bacchiega, presidente di Legambiente Rovigo - Cosa pensa di fare il sindaco per tutelare la salute dei cittadini?». Anche Giorgia Businaro, consigliere comunale Pd, punta il dito: «Il sindaco credeva così tanto nel proprio operato che, dopo le prime polemiche, ha deciso di rimangiarsi tutto e ritirare l'ordinanza. È chiaro che avrebbe creato notevoli disagi, io stessa avevo affermato che, dopo decenni di nulla, agire in questo modo, privo di progettualità, avrebbe portato più danni che benefici. Ma oggi Rovigo è l'unico capoluogo del bacino padano a non essere dotato di politiche attive per il contenimento dell'inquinamento».
Francesco Campi
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Il Gazzettino