Aree abbandonate, Pellicani chiama a raccolta i cittadini

Aree abbandonate, Pellicani chiama a raccolta i cittadini
DECOROMESTRE Adottare un'aiuola per prendersene cura, ristrutturare e usare la stanza di un edificio in abbandono ma anche farsi carico della manutenzione di un forte per...

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DECORO
MESTRE Adottare un'aiuola per prendersene cura, ristrutturare e usare la stanza di un edificio in abbandono ma anche farsi carico della manutenzione di un forte per garantirne l'apertura al pubblico. Con la proposta di un regolamento beni comuni, che il consigliere Pd Nicola Pellicani porterà in commissione e in Consiglio comunale, pensa al recupero di luoghi abbandonati come le ex scuole De Amicis, Monteverdi ed Edison, e a molte aree verdi o piccoli giardini che potrebbero interessare ai singoli cittadini o ad associazioni. «La parola chiave è semplificare, per questo motivo ho messo a punto uno strumento che permetta di coinvolgere e responsabilizzare gli abitanti dei quartieri che in questo modo potrebbero prendersi cura della città. È così che può iniziare un'attività di recupero di spazi abbandonati e in degrado a partire dalle periferie, con l'obiettivo di generare più sicurezza».

LA PROPOSTA

L'idea di salvaguardare gli spazi pubblici in disuso riciclandoli come luoghi di aggregazione era già contenuta nel il Documento del sindaco per il Piano degli interventi. «Avevo iniziato a lavorarci insieme alla maggioranza ma le cose andavano troppo per le lunghe, così l'ho messo a punto da solo. È aperto a proposte di modifica ma spero di trovare l'appoggio della maggioranza». La delibera di proposta consigliare prevede un regolamento da 22 articoli (ce ne sono di simili in città come Verona, Treviso, Trento ma anche San Donà e Spinea) che illustrano il patto tra Comune, che mette a disposizione personale e una lista di aree disponibili, e i cittadini che devono prendersene cura con attività che non devono contrastare con la fruizione collettiva del bene. «Solo in terraferma sono centinaia i luoghi che potrebbero rientrare tra i beni comuni disponibili - aggiunge Pellicani - Pensiamo a come si potrebbe semplificare l'utilizzo dell'ex Edison, già al centro del progetto di rammento delle periferie del Gruppo G124 di Renzo Piano. O magari ai forti, sui quali poi si dovrebbe arrivare a una convenzione. I cittadini potrebbero, per esempio, realizzare un orto su un'area verde abbandonata, ma anche i commercianti sarebbero autorizzati a fare ciò che in molti casi già fanno, come sistemare le fioriere della loro strada». In vista della prossima edizione delle notti bianche di Mestre, la sera di Halloween, i commercianti di via Mestrina e dintorni si stanno per esempio organizzando per decorare l'area pedonale e le laterali. «Il regolamento - conclude Pellicani - diventa una cornice giurigica che permetterebbe a singoli e ad associazioni di non dover girare tra un ufficio e l'altro».
Melody Fusaro
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Il Gazzettino