Appello dei sindaci a Renzi e Calenda

Appello dei sindaci a Renzi e Calenda
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IL DOCUMENTO
VENEZIA Da Alessio Albertini di Belfiore a Paolo Vendramini di Ponte nelle Alpi, passando per Sergio Giordani di Padova, Jacopo Massaro di Belluno, Edoardo Gaffeo di Rovigo, ma anche Alessandro Bisato di Noventa Padovana e Andrea Cereser di Noventa di Piave e Mauro Migliorini di Asolo: sono i sindaci, in tutto una quarantina, molti del Pd, altri civici, che hanno sottoscritto un appello per scongiurare le divisioni e costruire invece «un Veneto migliore». Un appello rivolto ai centristi di Renzi e Calenda, ma anche a +Europa e ai socialisti.

«Come sindaci - recita il documento - misuriamo quotidianamente la complessità del periodo storico che stiamo attraversando. Abbiamo ben chiaro quanto sia necessario affrontare il passaggio delle elezioni regionali senza incertezze, con forza e soprattutto unità. Di fronte a noi c'è una grande opportunità, quella di poter finalmente offrire ai veneti una proposta concreta e alternativa, un progetto nuovo e popolare. Per farlo dobbiamo essere uniti e responsabili e dobbiamo compiere scelte leali e generose. Crediamo che affrontare le elezioni regionali del Veneto in un clima conflittuale e di contrapposizione, che porti lo scontro direttamente nel campo del centrosinistra sia dannoso e lontano dai bisogni dei veneti, inspiegabile agli occhi della gente».

La scelta di convergere sul vicesindaco di Padova: «Reputiamo positiva la sintesi fin qui raggiunta, che mette al centro il buon governo e l'esperienza dei territori. Arturo Lorenzoni, e il suo profilo moderato ed innovativo, ben rappresenta il riformismo concreto degli amministratori locali e interpreta pienamente quello spirito di apertura e condivisione di cui questo percorso ha bisogno. Lanciamo, dunque, un appello a tutte le forze democratiche, riformiste, progressiste e liberali, a concorrere positivamente alla costruzione di una alleanza vasta per il Veneto, mettendo al centro delle proprie scelte esclusivamente il benessere dei nostri cittadini. Chiediamo a tutti di evitare l'errore grave di trasformare la ricchezza e la pluralità del campo riformista e democratico in debolezza. Dividersi è sempre sbagliato. Siamo di fronte ad una scelta di campo. Ciascuno senta su di sé la responsabilità di indicare con chiarezza ai veneti da che parte decide di stare».
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Il Gazzettino