Appello degli artisti: «Basta massacri in Venezuela»

Appello degli artisti: «Basta massacri in Venezuela»
Alla Biennale protesta dei venezuelani. Rispondendo all'appello del Ong Un Mundo sin mordarza (un mondo senza bavaglio), un gruppo di italo-venezuelani e venezuelani residenti in...

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Alla Biennale protesta dei venezuelani. Rispondendo all'appello del Ong Un Mundo sin mordarza (un mondo senza bavaglio), un gruppo di italo-venezuelani e venezuelani residenti in Veneto, supportati dall'associazione Venezuela Italia Mondo e dall'artista venezuelana Nina Dotti che proprio in questi giorni ha due esposizioni, hanno manifestato davanti l'entrata della Biennale. La protesta è avvenuta sabato per denunciare la feroce repressione che sta subendo il popolo venezuelano da parte del governo. I manifestanti vestiti di nero, in segno di lutto, in totale silenzio e con i mano le foto dei molti giovani manifestanti uccisi, quasi 50 (oltre ai circa 690 feriti, 2000 arrestati) durante le mobilitazioni in varie città venezuelane, hanno così voluto denunciare di fronte al numeroso pubblico della Biennale la gravissima situazione del loro paese. I manifestanti hanno chiesto la fine della repressione da parte del dittatore Maduro, la liberazione dei prigionieri politici, l'apertura di un canale umanitario e la convocazione di libere elezioni.

Le manifestazioni di solidarietà nei confronti delle vittime della dittatura continuano anche in altre città. Per sabato l'artista Sergio Rangel Penso ha annunciato da Bruxelles una manifestazione dalle tinte molto forti, sempre ai Giardini della Biennale, della quale Venezuela Italia Mondo non è a conoscenza in modo ufficiale. Per le 11 Rangel Penso ha annunciato la manifestazione Bagno di sangue, durante la quale verranno sparsi 25 litri di liquido colorato per ricordare simbolicamente al mondo la tremenda repressione in atto in quel Paese.
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Il Gazzettino