Appalti, l'inchiesta arriva in Friuli

Appalti, l'inchiesta arriva in Friuli
L'INCHIESTAUDINE Ci sarebbero anche i nomi di due friulani nell'inchiesta di Procura e Guardia di finanza di Ancona sul sistema di appalti gestito dall'Asur Marche che sta facendo...

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L'INCHIESTA
UDINE Ci sarebbero anche i nomi di due friulani nell'inchiesta di Procura e Guardia di finanza di Ancona sul sistema di appalti gestito dall'Asur Marche che sta facendo tremare la sanità regionale marchigiana. A riferirli sono stati ieri i quotidiani locali delle Marche. Entrambi i friulani - Alessandro Pedone, fondatore e amministratore delegato della Gsa (Gruppo servizi associati) e presidente dell'Apu Udine, la società bianconera di basket, e il codroipese Luciano Facchini, collaboratore di Serenissima ristorazione, già consigliere di amministrazione e Ad di CoopService, ora in pensione lo avrebbero appreso proprio dai giornali.

PEDONI SI DIFENDE
Pedone, per il tramite del suo avvocato Luca Ponti, spiega di «non aver ricevuto nessuna informazione di garanzia e non aver subito alcun atto di cautela, perquisizione o sequestro che, stando a quanto si legge sui giornali locali, avrebbe interessato gli indagati». Ma di aver appreso la notizia solo dai siti «senza neanche sapere per cosa e a che titolo» sarebbe stato coinvolto. Non solo. «Non conosco nemmeno le persone che vengono citate nell'inchiesta. I nomi, dieci in tutto, compreso quello del direttore generale dell'Asur Alessandro Marini, sono comparsi sempre sulla stampa locale negli articoli in cui viene riportata la notizia della maxi indagine marchigiana, ancora alle battute iniziali, che ipotizzerebbe nei confronti di vari indagati una serie di reati tra cui quello di turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio, corruzione. «Non ho mai avuto a che fare con loro e non ho neanche mai partecipato a delle gare che vedono coinvolte queste persone nei ruoli loro individuati sui giornali», rimarca ancora Pedone sempre per il tramite del suo legale Luca Ponti. «Non abbiamo neanche gare in subappalto. Non siamo coinvolti in termini amministrativi in nessun modo. Siamo totalmente estranei ai fatti». «Se quanto riportato sulla stampa fosse vero, come verificheremo, faremo una comparizione spontanea per chiarire tutto al pubblico ministero», spiega ancora l'avvocato Luca Ponti che come prossimo passo cercherà di capire quale sia l'effettivo coinvolgimento del proprio assistito. Pedone è «sconcertato e confidente di chiarire tutto».
LA DIFESA DI FACCHINI

Anche Facchini ha appreso la notizia ieri mattina «leggendo un quotidiano locale», senza aver ricevuto «nessun avviso di garanzia. Nell'articolo parlano della gara del Comune di Jesi della ristorazione. Non c'entra niente la sanità, chiarisce. «L'assurdità è che, secondo la stampa, come Serenissima io e Venditti avremmo un'ipotesi di reato di turbativa d'asta per una gara che è stata indetta, ma a cui non abbiamo partecipato. Non abbiamo presentato alcuna offerta per quella gara. Che mercato abbiamo turbato se non abbiamo partecipato?». «Adesso aspettiamo gli sviluppi», conclude Facchini.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino