Ha 92 anni, non è autosufficiente e rischia la vita per essere stato picchiato a sangue dal compagno di stanza, in casa di riposo a San Vito al Tagliamento. Luigi Canzio Sist,...
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L'aggressione è stata scoperta dal personale di vigilanza della struttura attorno alle 5, durante il normale giro tra le stanze. Quando il personale ha aperto la porta si è trovato di fronte una scena che difficilmente dimenticherà: la stanza era imbrattata di sangue, mentre i due anziani si trovavano nei rispettivi letti. Solo più tardi si è scoperto che c'era stata una feroce aggressione. D'Arcangelo, dopo aver picchiato il compagno, è ritornato nel suo letto e si è messo a dormire.
Scoperto il fatto è stato dato immediatamente l'allarme: oltre all'ambulanza sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Casarsa. Le condizioni Sist sono apparse subito gravi: aveva fratture a entrambe le braccia, il volto tumefatto, una ferita profonda al capo. Portato d'urgenza al Pronto soccorso sanvitese, nelle ore successive è stato trasportato a Pordenone dove ha subito un'operazione. I medici si sono riservati la prognosi. Nel frattempo sono scattate le indagini da parte del comandante della stazione di San Vito, il luogotenente Florio Testolin, con il comandante della Compagnia di Pordenone, il maggiore Marco Campaldini. Il pm Annita Sorti ha aperto un fascicolo contro ignoti, attende le relazioni dei Carabinieri prima di procedere. Interrogato sull'episodio, al fine di ricostruire i fatti, D'Arcangelo avrebbe detto poco o niente, dimostrandosi calmo. L'anziano rimane sotto sorveglianza stretta all'interno della casa di riposo, mentre la stanza che condivideva col suo compagno è stata posta sotto sequestro.
L'episodio ha squarciato la calma in cui era avvolta la struttura. Il personale dipendente non parla. Nessuno vuole commentare. Quello che però tutti confermano è «che si è trattato di un fatto anomalo. Non risulta che i due avessero litigato e certamente non c'erano elementi che potessero far presagire una lite violenta tra loro». D'Arcangelo, sottoposto a perizia psichiatrica per verificare se è capace di intendere e di volere, rischia di essere indagato per lesioni gravissime.
Originario di San Martino al Tagliamento, emigrato in Canada, dove ha messo su famiglia, è tornato nel paese natio doveva ha vissuto fino a qualche anno fa nella sua abitazione, in località Arzenutto. Soprannominato "Catinet", appassionato di violino e chitarra, era conosciuto in paese come una sorta di menestrello friulano.
Quella di Sist è una vita tutta dedicata all'agricoltura. Da diversi anni è ricoverato nella casa di riposo di San Vito al Tagliamento. Originario della frazione di Rondover, dove il suo cognome è fra i più diffusi, viveva proprio all'inizio dell'omonima via. Ha sempre lavorato come coltivatore diretto sui terreni di sua proprietà. È scapolo e non ha figli. La sua famiglia è composta dal fratello Valentino, da nipote Walter e dalla moglie Daniela Brun, titolari di un'azienda agricola sempre a Rondover. Sono loro i parenti più stretti che ne hanno seguito il ricovero a San Vito e sono stati i primi a essere informati di quanto accaduto la scorsa notte.
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Il Gazzettino