«Annaspava nell'acqua e sono scattato Così ho salvato quel bimbo di 4 anni»

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LA STORIA JESOLO E' stato portato all'ospedale di Padova, specializzato...

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LA STORIA

JESOLO E' stato portato all'ospedale di Padova, specializzato nella cura dei bambini, il piccolo di 4 anni che ha rischiato di annegare nel mare di Jesolo. Dopo un intervento durato oltre venti minuti, da parte dei bagnini prima e dei sanitari del 118 poi, il piccolo si è ripreso, ha pianto, anche per lo spavento preso; con l'elisoccorso è stato trasportato a Padova, per gli accertamenti del caso. Le sue condizioni non desterebbero preoccupazione. Il fatto è avvenuto verso le 18.45, nella zona di spiaggia libera corrispondente a piazzetta Casabianca; dal punto di vista del salvataggio, non ci sono torrette e l'area è tenuta sotto controllo, da una parte dalla 14, gestita dalla Jesolo Turismo, dall'altra dalle 13, della Jesolmare. Ad accorgersi per primo che il bambino era in grave difficoltà in acqua, è stato Osmani Pajtim, un quarantenne di orgine albanese, ma residente ormai da anni a Treviso. Faccio il falegname, ha raccontato poi. Ed è qui che ho seguito i corsi di primo intervento. Cosa che gli ha dato le prime nozioni per i soccorsi, ma anche amplificato la sua già innata sensibilità. Ho visto il bambino a circa sette metri dalla riva, in corrispondenza del pontile, le sue prime parole, ricordando che si trovava in acqua, a poca distanza dal luogo in cui il piccolo stava per annegare. Si capiva che era in difficoltà, si girava e rigirava. I genitori, poi ho capito, si trovavano a circa tre metri da lui, più avanti. Sono subito accorso a prenderlo; l'ho preso in braccio e, con l'aiuto di una signora, l'ho portato a riva, dove ha subito vomitato dell'acqua. Subito dopo sono arrivati i genitori. Nel frattempo gli addetti al salvataggio delle due postazioni, sono intervenuti ed hanno iniziato con le pratiche di salvataggio, necessarie in casi come questi, poi proseguite dal personale del Suem sopraggiunto. Quando il bimbo ha iniziato a piangere, si è levato un applauso da parte dei bagnanti che hanno assistito alla scena, come un segno di liberazione per un pericolo scampato, oltre che come grazie per l'intervento dei soccorsi, a cominciare proprio dal quarantenne che, nel frattempo si era ritirato, raggiungendo di nuovo il suo posto in spiaggia. Il volto dell'eroe per caso è, dunque, quello di uomo che dall'Albania un giorno è arrivato in Italia per cercar fortuna e, nel cuore della Marca Trevigiana, si è stabilizzato, trovando lavoro come operaio, anzi come falegname. E, da buon trevigiano, ama trascorrere qualche giorno di vacanza, seppure come pendolare, nella spiaggia di Jesolo. Anche lui, con il suo ombrellone, si trovava nel tratto di spiaggia libera di piazzetta Casabianca.

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Il Gazzettino