Animalesse, Lucia Poli gioca con un mondo al femminile

Animalesse, Lucia Poli gioca con un mondo al femminile
TEATROUn curioso gioco di fantasia nel quale un mondo di animali femmine - gatte, topastre, asine, scarafaggette, bestiole, bestiacce e bestioline varie - parlano allegramente e...

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TEATRO
Un curioso gioco di fantasia nel quale un mondo di animali femmine - gatte, topastre, asine, scarafaggette, bestiole, bestiacce e bestioline varie - parlano allegramente e si raccontano in totale libertà. Con Animalesse. Storie di Animali in prosa, in poesia, in musica Lucia Poli propone un nuovo passaggio nel dialogo tra teatro e letteratura che ha caratterizzato il suo originale percorso artistico, giocando tra le pagine di Boccaccio e Palazzeschi, Benni e Twain, De Amicis, Éric-Emmanuel Schmitt e Oscar Wilde.

DA BENNI A PALAZZESCHI
A 34 anni di distanza dal celebre Cane e gatto portato in scena con il fratello Paolo, Poli ha voluto dare voce e corpo alle animalesse in questo stravagante monologo dalle mille protagoniste, nel quale lei stessa si trasforma senza sosta. Passando dal sussurro sommesso al vocione grottesco, con la sua potenza affabulatoria non lascia scampo, e trascina gli spettatori in una bizzarra e rocambolesca esplorazione dell'universo in rosa. In scena gli animali al femminile parlano, hanno una loro psicologia, una visione del mondo, una morale, come nelle favole classiche, sono teneri, aggressivi, furbi. Ma non ci sono maschere né travestimenti, perché tutto si gioca sull'essenziale in scena: il corpo, la voce, la faccia. Il monologo, un'ora e un quarto di intensità, è un divertissement eccentrico e raffinato che percorre, con le animalesse parlanti, la poesia e la prosa del Novecento. La penna di Stefano Benni apre e chiude lo spettacolo, all'inizio con due brevi poesie surreali e alla fine con un racconto dalle pennellate fulminanti sul mondo contemporaneo. C'è poi la zampata beffarda di un grande autore toscano come Aldo Palazzeschi, che ha dedicato tante novelle e poesie agli animali domestici descrivendoli dotati di vizi e di virtù simili a quelli umani. Segue l'inquietante scrittura di Patricia Highsmith, una giallista di razza che in alcuni racconti si mette dal punto di vista dell'animale che osserva l'uomo. Numerose figure di animali popolano la produzione letteraria e pittorica di Leonora Carrington: la Poli interpreta un suo breve racconto in cui la lotta al conformismo diventa eccesso fantastico, facendo piombare l'atmosfera in un vero e proprio noir.
MUSICA DAL VIVO
A completare la messa in scena, il monologo è accompagnato dalle musiche all'organetto eseguite dal vivo da Rita Tumminia. L'impianto visivo dello spettacolo è affidato invece al pittore, scenografo e visual-artist Giuseppe Ragazzini, che ha elaborato disegni e animazioni originali per lo spettacolo. Le luci sono firmate da Henry Banzi.

Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino