Andrisani, revocata la sospensione

Andrisani, revocata la sospensione
L'INCHIESTAPADOVA Presunte bustarelle e pagamenti in nero: parziale retromarcia. L'Azienda ospedaliera ha revocato la sospensione dalla libera professione per la dottoressa...

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L'INCHIESTA
PADOVA Presunte bustarelle e pagamenti in nero: parziale retromarcia. L'Azienda ospedaliera ha revocato la sospensione dalla libera professione per la dottoressa Alessandra Andrisani, responsabile del centro di Procreazione medicalmente assistita in seno alla Clinica ostetrico-ginecologica. Sentito il parare del Comitato dei Garanti riunitosi a metà settimana, il direttore generale Luciano Flor ha deciso di tornare sui suoi passi, perchè all'epoca dei fatti contestati (prima di Natale), Andrisani lavorava in regime extramoenia ovvero in ambulatorio privato (inquadramento decaduto il 31 dicembre), quindi il suo eventuale comportamento fraudolento (la richiesta di pagamento senza fattura, con sconto per la prestazione resa da 180 a 140 euro) non ha finito per ledere le casse dell'Ospedale. Cosa che invece sarebbe successa, con nocumento del servizio sanitario pubblico, se avesse lavorato in intramoenia perchè avrebbe dovuto versare all'Azienda il 20% del fatturato guardagnato durante l'attività privata. Confermata invece la sospensione dalla libera professione per il professor Pietro Litta, che in regime di intramoenia allargata esercitava alla clinica Cittàgiardino, che però dopo lo scoppio del caso Petrolio lo ha scaricato rescindendo la collaborazione. Un elemento a favore del luminare, responsabile del Centro di Endoscopia ginecologica, è che l'intervento di chiusura delle tube per ragioni anticoncezionali, cioè preventive, non rientra nei Lea, i Livelli esseziali di assistenza. Quindi è sempre a pagamento, peraltro senza lista d'attesa.

LA DECISIONE
Domani per il professor Litta, a capo anche dell'Unità operativa semplice di Chirurgia pelvica mininvasiva e ostetricia operativa e della prestigiosa Scuola di specializzazione in Ginecologia e ostetricia dell'Ateneo patavino nonchè direttore del Master universitario in «Tecniche avanzate di chirurgia pelvica mininvasiva» che forma i chirurghi ginecologi alle nuove metodiche laparoscopiche, potrebbe essere il giorno della verità. Per domani infatti il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera Daniele Donato ha nuovamente convocato il Comitato dei Garanti, formato dagli avvocati Chiara Cacciavillani e Fabio Pinelli: i Garanti incontreranno i due ginecologi e chiederanno loro spiegazioni dopo aver letto le memorie difensive scritte da ciascuno e già consegnate al dg Flor tre giorni fa. Quindi decideranno del loro futuro, di quello di Litta soprattutto. L'ipotesi più accreditata è il suo licenziamento per parte ospedaliera: il dg Flor ha infatti chiesto di valutare se, alla luce della norma vigente, ci sono gli estremi per la revoca del rapporto di lavoro dal punto di vista assistenziale, ma l'opinione dei Garanti è vincolante. Sul fronte universitario (i due sono dipendenti dell'Ateneo) si attende ancora che il magnifico rettore Rosario Rizzuto convochi il Collegio di disciplina, l'organismo che svolge la fase istruttoria dei procedimenti disciplinari a carico dei docenti. L'assemblea, presieduta da Matilde Girolami, si riunirà, sentirà le persone sotto indagine, deciderà. Il tutto richiederà qualche settimana.

Federica Cappellato
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Il Gazzettino