«Andava al mercato e giocava a briscola»

«Andava al mercato e giocava a briscola»
AZZANO DECIMO - «Una scena straziante che non scorderò mai». A parlare è Livio Pitton, 57 anni di Corva, amico di Calisto Rosset. È stato proprio Livio a trovare il suo amico...

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AZZANO DECIMO - «Una scena straziante che non scorderò mai». A parlare è Livio Pitton, 57 anni di Corva, amico di Calisto Rosset. È stato proprio Livio a trovare il suo amico riverso a terra e subito dopo a chiedere aiuto al poliziotto, vicino di casa di Calisto, che ha chiamato i carabinieri. Livio con le lacrime agli occhi racconta quei drammatici momenti in cui si è trovato di fronte il corpo senza vita del suo amico. «Quel lunedì sono passato da Calisto solo per salutarlo, come facevo altre volte. Ho suonato, ma nessuno rispondeva. Poi mi sono accorto che era a terra e non si muoveva. Mi è crollato il mondo, un dolore profondo». Aggiunge Livio: «Povero Calisto ha fatto una fine tragica, non se lo meritava. L'ultima volta l'ho visto al mercato settimanale di Azzano. Faceva il solito giro delle bancarelle, si vedeva con gli amici, comprava formaggio e frutta. Ci andava sempre, tutti i lunedì, sempre in compagnia degli amici. Non aveva la macchina, in realtà non aveva mai preso la patente. Non mi serve diceva. E poi c'era sempre qualche amico disposto a portarlo in giro». Racconti e momenti trascorsi insieme, tanti: «A giocare a carte, a sorridere e parlare di politica, era un appassionato delle fiere ornitologiche dove non mancava, da Sacile al vicino Veneto, un' occasione unica di scambio con altri appassionati. Calisto - lo scriva - era una bravissima persona, disponibile, generoso, non doveva fare questa brutta fine». Il titolare del snack bar Al Ponte a Corva, Attilio Santarossa, unico punto di ritrovo per i residenti e la gente di passaggio, ricorda di averlo visto poco prima di Natale «Ogni tanto passava con qualche amico, così ha fatto poco prima di Natale, l'ultima volta che lo visto. Era una persona tranquilla e buona, disponibile al dialogo». All'interno del bar c'è il cugino. Anche lui si chiama Calisto, ma di cognome Tellan. Lo ricorda con affetto: «Non lo vedevo dallo scorso mese di settembre; abito a Villanova e mi diventa difficile venire da queste parti. Chi era Calisto? Una brava persona con la quale abbiamo trascorso tanti momenti. Giocavamo a carte, in quattro. Amava la briscola e il Tressette, tanto che alzava la voce e si arrabbiava se non andava per il verso giusto. Di lui ricordo la passione per gli uccelli e gli animali in genere, tanto che andava alle fiere, dove comprava merli. Tra gli ultimi acquisti anche un pappagallo parlante». Il cugino rammenta gli incontri con il fratello Corrado: «Si vedevano, so che litigavano. Corrado entrava saltando dalla rete, andava nell'orto a prendere la verdure del momento e Calisto lo lasciava fare. Due fratelli che hanno vissuto per oltre vent'anni insieme. Corrado, quando Calisto si fermava a lungo in Svizzera per il suo lavoro, accudiva i genitori. Prima la mamma, poi il papà malato, era in carrozzina. Ricordo preparava da mangiare, lo lavava, lo metteva a dormire con una cura e una dedizione che era vero amore. Non so cosa sia accaduto nella sua mente».

Mirella Piccin
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Il Gazzettino