NUOTOTOKYO Greg chiama, Simona risponde. L'Italia tira il fiato perché anche la Quadarella dà importanti segnali di ripresa. Dopo gli amari 1500, archiviati con un gap dal podio...
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TOKYO Greg chiama, Simona risponde. L'Italia tira il fiato perché anche la Quadarella dà importanti segnali di ripresa. Dopo gli amari 1500, archiviati con un gap dal podio importante, la romana ha dato segnali di crescita nelle batterie degli 800, centrando l'accesso alla finalissima di domani con il terzo tempo. Davanti a lei solo le due Katie americane, Ledecky e Grimes (eliminata invece la reatina Martina Rita Caramignoli). Ed è proprio Simona a parlare di buone sensazioni. «Gli 800 sono la mia gara preferita e per me sono soprattutto un'altra chance dice a caldo Quello che è successo nei 1500 lo analizzerò dopo. Ora mi sono rimessa in gioco. Ho capito che le gare delle Olimpiadi sono diverse, tutti ci mettono un po' di cattiveria in più, dovrò farlo anche io».
Se Simona cerca giustamente la cattiveria per salire sul podio, Federica Pellegrini ormai si diverte che è una bellezza. La Divina è tornata in acqua con la staffetta 4x100 mista-mista (dove un mista sta per gli stili di nuoto e l'altro per il fatto che la squadra è composta da due uomini e due donne). Con Simone Sabbioni, Nicolò Martinenghi ed Elena Di Liddo, ha centrato l'ingresso in finale con il quinto tempo. Ho sempre onorato le staffette, commenta Fede sorridente mentre la Di Liddo rilancia subito: sarà con noi anche in finale, onde evitare ripensamenti. Che non ci saranno perché la Pellegrini onora le staffette e, ora, si diverte pure senza pressioni.
G.C.
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Il Gazzettino