L'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l'allarme: la diffidenza si sta diffondendo come un'epidemia, nel mondo un neonato su cinque non riceve le vaccinazioni di base...
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Sulla salute pubblica, ammonisce Mattarella, «occorre essere rigorosi e usare fermezza». Perché i dati resi noti dal ministero della Salute mostrano come a partire dal 2000, dopo un andamento in crescita, il numero dei vaccini somministrati sia rallentato. In tema di profilassi eravamo un Paese virtuoso: l'esavalente, nel ciclo di base per i neonati, aveva superato il 95%, soglia raccomandata dall'Oms per la cosiddetta immunità di popolazione. Se infatti almeno il 95% è vaccinato, si proteggono indirettamente coloro che, per motivi di salute, non lo sono. Ora siamo sotto la soglia di sicurezza e bisogna recuperare terreno, avvertono gli esperti. «Tutto questo può causare l'accensione di nuovi focolai di malattie prevenibili con le vaccinazioni stesse quali il morbillo e può favorire il ritorno di altre scomparse nel nostro territorio», avverte Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps).
Ma cosa ha creato tanto sospetto nei confronti della profilassi? «La principale causa è da ricercare nella crescente incertezza dei genitori, basata su dati infondati e su clamorosi falsi scientifici, che vede in prima linea alcuni medici che diffondono con ogni mezzo queste notizie: bisogna difendere le famiglie da certi veleni». Per questo è stato creato uno sportello informativo itinerante, con un pediatra che per qualche ora a settimana si mette a disposizione di genitori e ragazzi a scuola, in palestra e negli altri luoghi di aggregazione per fugare dubbi e falsi miti.
Anche il premier Matteo Renzi si schiera: «Da padre, dico che la frase di oggi del presidente Mattarella sui vaccini è quantomai importante. Si perdono voti a dirlo? Forse. Ma è giusto e doveroso pensare ai nostri bambini». La cattiva informazione, ricorda il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, trova terreno fertile e gli esperti mettono in guardia: chi sconsiglia i vaccini ai genitori è pericoloso. E il direttore scientifico dell'istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, stigmatizza la presa di posizione del premio Nobel Luc Montagnier, secondo cui in alcune circostanze sussiste un legame tra vaccini e autismo: «Servono prove scientifiche e studi pubblicati, e per quanto ne so io non ce ne sono. E così si crea allarmismo».
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Il Gazzettino