AMBIENTE ROVIGO Con gli sforamenti del limite di 50 microgrammi per metro cubo

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AMBIENTEROVIGO Con gli sforamenti del limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 registrati dalla centralina dell'Arpav sabato e domenica, Rovigo a metà ottobre ha già...

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AMBIENTE
ROVIGO Con gli sforamenti del limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 registrati dalla centralina dell'Arpav sabato e domenica, Rovigo a metà ottobre ha già raggiunto il non brillante risultato dello scorso anno, apprestandosi a superarlo già in queste ore. Adria, invece, si attesta a quota 34 sforamenti annui, avvicinandosi al numero di 35 indicato dalle norme come il valore da non oltrepassare per evitare conseguenze per la salute.

L'ALLARME
«La qualità dell'aria è una delle principali cause di mortalità nel nostro territorio: il recente rapporto dell'Eea indica in 467mila i morti all'anno a causa dell'inquinamento dell'aria», evidenzia Giulia Bacchiega, presidente del circolo Legambiente di Rovigo, che sottolinea come l'amministrazione stia predisponendo «l'ormai consueta e doverosa ordinanza emergenziale per limitare le concentrazioni di Pm10 nell'aria, senza discutere di soluzioni strutturali. La salute dei cittadini deve essere al primo posto dell'azione dell'amministrazione, per questo sarebbe auspicabile, visto il clima di questi giorni, che venisse posticipata l'accensione dei riscaldamenti che produrrebbero un'ulteriore impennata dei livelli di Pm10».
LE PROPOSTE
Secondo la presidente di Legambiente, «questa amministrazione sembra stia andando in direzione contraria al valutare soluzioni volte a migliorare la salute dei cittadini. Il servizio pubblico in città è ridotto ai minimi termini, con un'interruzione del trasporto urbano la domenica e la non presenza di corse serali o notturne. Il traffico privato è una delle principali cause di emissioni di Pm10, quindi è necessario attuare delle specifiche politiche di disincentivazione dell'utilizzo dell'auto potenziando il servizio pubblico, promuovendo la mobilità ciclabile con opportune infrastrutture e chiudendo al traffico il centro della città».
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Il Gazzettino