AMBIENTE ROVIGO Bagnolo di Po guida i comuni veneti 100 per cento rinnovabile

AMBIENTE ROVIGO Bagnolo di Po guida i comuni veneti 100 per cento rinnovabile
AMBIENTEROVIGO Bagnolo di Po guida i comuni veneti 100 per cento rinnovabile elettrico secondo il Rapporto Comuni rinnovabili regionale, che il Treno verde di Legambiente ha...

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AMBIENTE
ROVIGO Bagnolo di Po guida i comuni veneti 100 per cento rinnovabile elettrico secondo il Rapporto Comuni rinnovabili regionale, che il Treno verde di Legambiente ha presentato in stazione ferroviaria a Rovigo, dove sosterà fino alle 14 di oggi per le visite delle scolaresche alla mostra interattiva allestita nelle quattro carrozze al binario 6. La sosta ha visto anche l'incontro organizzato da Assocarta Non fermiamo il riciclo della carta, e il convegno Clima e migrazioni. Esperienze di convivenza verso un futuro sostenibile e solidale. La tappa a Rovigo rientra nell'ambito della campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato su energia pulita, reti elettriche intelligenti, efficienza energetica e mobilità sostenibile, verso la totale decarbonizzazione del sistema energetico, e da 12 anni ha il contributo di Enel Green Power per fotografare lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia.

IL QUADRO
Bagnolo di Po, tra i comuni con più rinnovabili, è quello che risponde meglio in Veneto per i quantitativi prodotti e per il mix di impianti: 631 kilowatt di potenza installata per il fotovoltaico, 530 di biogas, 4.170 di biomassa e 3.300 di bioliquidi. Il comune di Rovigo, invece, è ottavo su 569 in Veneto per metri quadri di solare termico (263). In Veneto sono 97 i comuni dove il fotovoltaico produce più elettricità di quella consumata dalle famiglie residenti. E il fotovoltaico è la tecnologia più diffusa per numero di impianti (99,2 per cento), anche se la produzione di elettricità conta più su una fonte tradizionale, l'idroelettrico, per oltre metà della produzione totale (50,3 per cento) da rinnovabili in Veneto. Bioenergie e fotovoltaico, invece, producono entrambe il 24,7 per cento del totale, mentre è minimo in contribuito dell'eolico (0,2%).
RICONOSCIMENTO
A bordo del Treno verde, Legambiente ha anche premiato I RinnovAbili: sono gli esempi per il Veneto dei prossimi anni, perché hanno scommesso su nuovi modelli energetici. Sono tra questi Mater-Biotech, riconversione industriale della Bioitalia ex Ajinomoto di Adria (meno 16mila tonnellate di anidride carbonica l'anno, grazie a un biodigestore e a un impianto di cogenerazione), e l'azienda agricola Gli orticelli di Giulia, nata ad Adria nel 2014: ha installato due impianti fotovoltaici per 6 kilowatt totali, e per affrontare i cambiamenti climatici ha puntato anche sulla biodiversità, piantando 200 varietà antiche di alberi da frutto. Una menzione speciale è stata riconosciuta all'azienda agricola biologica Sapori di Capolavia di Rovigo. In tema di sostenibilità,
ENERGIA
Giovanni Rocchi, responsabile Enel Green Power Area Nordest, ha indicato che la multinazionale italiana recupera e smaltisce ogni anno circa 1.000-1.300 tonnellate di rifiuti trasportati dai fiumi veneti: sono per lo più fogliame e rami d'albero intercettati in corrispondenza di dighe e sbarramenti alle centrali idroelettriche, e circa il 95 per cento è conferito per produrre pellet o truciolati. Solo dal Po sono tremila le tollennate di questi rifiuti sgrigliati.
TRASPORTI
Per la sostenibilità ambientale, le Fs puntano anche nel trasporto regionale sulle tecnologie smart road e a rinnovare la flotta con i nuovi treni Pop e Rock: saranno costruiti con materiali riciclabili al 95 per cento, consentiranno una diminuzione del 30 per cento del consumo di energia ed entreranno in servizio dal 2020 con un maggior numero di posti per le bici e di prese di corrente. «Per raggiungere gli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili al 2030 e di decarbonizzazione al 2050 - dichiara Davide Sabbadin, portavoce del Treno verde - occorre superare le barriere che incontrano famiglie, condomini e imprese nell'autoproduzione e nella distribuzione locale di energia prodotta da fonti rinnovabili».

Inoltre, servono un piano clima ed energia per trasformare fonti pulite ed efficienza energetica in un'occasione di rilancio economico.
Nicola Astolfi
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Il Gazzettino