AMBIENTE PORDENONE La misura è colma. Anzi è stata superata ieri mattina

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AMBIENTEPORDENONE La misura è colma. Anzi è stata superata ieri mattina dopo che in via Ungaresca è stata trovata l'ennesima discarica a cielo aperto. Non in un posto isolato,...

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PORDENONE La misura è colma. Anzi è stata superata ieri mattina dopo che in via Ungaresca è stata trovata l'ennesima discarica a cielo aperto. Non in un posto isolato, bensì dietro i cassonetti dell'isola ecologica di fronte al PalaGallini. A pochi metri di distanza dalla sede del Comando provinciale della guardia di finanza. A terra c'era di tutto: da giocattoli per bambini a vestiti usati, da pannelli di legno a contenitori di plastica. Tutto quello che qualcuno aveva da tempo in cantina e che sabato notte, invece che aspettare oggi la riapertura dell'ecopiazzola, ha pensato bene di abbandonare. Un episodio fermamente condannato dai residenti e dall'assessore Stefania Boltin. Un cittadino, che abita nelle vicinanze, ha indossato un paio di guanti e ha cercato, nel limite del possibile, di suddividere dal cumulo di rifiuti carta e cartoni per conferirli nell'apposito bidone. Poi però, in presenza di materiale ingombrante, si è dovuto arrendere.

ESASPERATI
Gli episodi di abbandono dei rifiuti stanno aumentando in città. Soltanto qualche giorno il trasloco di un appartamento era stato lasciato a bordo strada. Su un piccolo lembo di verde, in via Latisana. Lavatrice, frigorifero, asse da stiro, divano e materassi con tanto di cuscini. Dopo gli ultimi episodi, la sorveglianza si è notevolmente alzata. «Abbiamo deciso di mettere in campo sostiene Boltin tutte le risorse a disposizione: gli Ave (Ausiliari di vigilanza ecologica), la polizia locale e pure le tecnologia: foto-trappole saranno posizionate in più punti di Pordenone». Se sino a questo momento era prevalsa la linea morbida, di fronte a certi episodi l'amministrazione comunale ha deciso di usare il pugno di ferro. «Nei controlli - evidenzia l'assessore - andremo alla ricerca di qualche indizio o elementi che porti ad individuare gli incivili. È inammissibile che alcune zone della città siano state trasformate in discariche».
COMUNICAZIONE
Colpa del nuovo sistema di raccolta? Dal primo gennaio la raccolta del secco indifferenziato si fa (nella fascia cosiddetta esterna della città) non più settimanalmente ma ogni quindici giorni. E pensare che uno studio aveva esteso la possibilità di passare a svuotare i cassonetti una volta ogni due mesi. «Prossimamente - fa sapere l'assessore - ripartiremo con tutta una serie di iniziative di comunicazione rivolte ai cittadini, anche perché tutti devono entrare nell'ottica che i rifiuti conferiti in maniera errata devono comunque passare attraverso gli impianti di smistamento per essere lavorati. E i costi, pertanto, lievitano».
IL CALDO

C'è un altro problema. «Il caldo dell'estate evidenzia Boltin complica ulteriormente le cose. A parte il problema dei ratti e dei gatti, che si acuisce dove ci sono rifiuti lasciati a terra, i cattivi odori disturbano i residenti. È per questo che mi rivolgo a tutti, chiedendo maggior rispetto e senso civico». Problema, questo, evidenziato anche dall'avvocato Alessandra Marchi, che a riguardo ha ricevuto nell'ultimo periodo numerose segnalazioni.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino