AMBIENTE BELLUNO Area ecologica sotto sequestro in via del Candel. Appoggiato

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AMBIENTEBELLUNO Area ecologica sotto sequestro in via del Candel. Appoggiato fuori dai cassonetti è stato trovato un rifiuto speciale: amianto. La vicenda risale a mercoledì, ma...

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AMBIENTE
BELLUNO Area ecologica sotto sequestro in via del Candel. Appoggiato fuori dai cassonetti è stato trovato un rifiuto speciale: amianto. La vicenda risale a mercoledì, ma pare che il pericoloso pezzo sia stato abbandonato nella zona di raccolta dell'area artigianale già martedì. La segnalazione di un cittadino che, passando, ha notato l'inerte sospetto, ha fatto scattare l'allarme.

LA BELLUNUM
Subito sul posto sono arrivati agenti di polizia locale e anche personale di Bellunum che, accertatosi del materiale del pezzo lasciato a terra, ha richiesto l'intervento di una ditta specializzata. Nel frattempo l'area è stata delimitata con nastro bianco e rosso, perché altamente pericolosa. «Non potevamo in nessun modo agire spiega l'amministratore unico di Bellunum, Davide Lucicesare -, si tratta di un rifiuto speciale e ci sono ditte apposite preposto al suo trattamento. Chi ha compiuto il gesto ha dato prova di grande inciviltà e di maleducazione. Qui non è colpa del sistema, tutto funziona nella raccolta».
LA RIMOZIONE

La ditta è intervenuta quasi subito con tutte le precauzioni del caso, con operatori specializzati dotati di maschere perché respirare particelle di amianto può essere letale. Il rifiuto è stato quindi messo in un sacco con il simbolo dell'amianto per essere poi smaltito. L'incidente ha messo in subbuglio l'area per diverse ore, attirando l'attenzione dei lavoratori delle aziende vicine e dei passanti. Si tratta infatti di una zona artigianale densa di attività; si trova dietro via Tiziano Vecellio e, anche per la presenza dei magazzini e degli uffici postali, è molto frequentata. Attimi di tensione e di paura che si tradurranno in un bel conto per Bellunum. Sarà infatti la società di raccolta e di gestione dei rifiuti a dover pagare il costo dello smaltimento, la cui spesa ricadrà quindi sulle tasche di tutti i contribuenti. Si parla di 600 euro, mica scherzi prosegue Lucicesare -. Il costo dovrebbe accollarselo chi elimina il rifiuto, in questo caso evidentemente qualcuno ha voluto evitare la spesa che, però, ricade sulla collettività. Non sarà facile risalire al responsabile. Potrebbe trattarsi di un privato, di un'azienda dell'area ma non necessariamente, anche di qualcuno arrivato da fuori: le ipotesi sono tante, ma le telecamere private dei dintorni non è detto riescano a dare una mano. L'isola ecologica è affacciata sulla strada, delimitata lungo un lato da una siepe, in un angolo un po' defilato.
A.Tr.
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Il Gazzettino