AMARCORD BELLUNO Sono i reduci, belli pimpanti, di una classe esageratamente

AMARCORD BELLUNO Sono i reduci, belli pimpanti, di una classe esageratamente
AMARCORDBELLUNO Sono i reduci, belli pimpanti, di una classe esageratamente numerosa: la quinta Elettrotecnici dell'Iti Segato dell' anno scolastico 1958-59. Si sono ritrovati...

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AMARCORD
BELLUNO Sono i reduci, belli pimpanti, di una classe esageratamente numerosa: la quinta Elettrotecnici dell'Iti Segato dell' anno scolastico 1958-59. Si sono ritrovati sessant'anni dopo l'esame di maturità, dandosi appuntamento per l'anno venturo. In realtà erano solo in dodici a Giaon di Limana, per il brindisi: di qualcuno si sono perse le tracce, altri sono andati avanti, e c'è chi aveva altro impegno. La loro era una incredibile per numero, l'ultima prima dello sdoppiamento. All'appello rispondevano - quando, raramente, in aula c'erano tutti in 38, provenienti da una ventina di Comuni veneti e friulani.

GLI STUDENTI

Questi i loro nomi, in ordine alfabetico, alcuni con riferimento alla provenienza: Gianni Alzetta (Montereale Valcellina), Angelo (Pino) Anesin, Angelo Balbinot (Vittorio Veneto), Bruno Balbinot (Vittorio Veneto), Gabriele Bernardi, Reginaldo (Lalo) Bernardi (Revine Lago), Giovanni Bonetti (Mel), Benito Cancian (Vittorio Veneto), Arduino Collazuol (Ponte nelle Alpi), Franco Colle, Marcello (Emi) Colle, Ugo Cossalter, Fioravante Da Riva (Vidor), Giorgio De Bastiani (Fonzaso), Giancarlo Degasper (Cortina d'Ampezzo), Gino D'Incà, Mario Gaspari, Alberto Grandelis (Santo Stefano di Cadore), Eugenio Mario Isola (Gaiarine), Romano Lazzarin (Zoldo Alto), Giuseppe (Pino) Moretti, Italo Panzan, Luigi Panzan, Mario Paris, Mario Pozzobon (Longarone), Fabio Rizzardini (Cesiomaggiore), Lino Russolo (Pasiano), Carlo Sabbadin (Feltre), Pier Francesco Savasta (capoclasse), Orfeo Saviane (Puos d'Alpago), Francesco Sbrovazzo (Quero), Sergio Sommacal, Ivo Speranza (Feltre), Mario Toffoli (Montereale Valcellina), Giorgio Vezzà, Giuliano Zampieri, Bruno Zandomenego, Armando Zannier (Vito d'Asio). Mentre erano pressapoco una dozzina (di nove Comuni), i diplomandi periti edili di quell'anno. Salvo errori/omissioni: Angelo Bortoluzzi (Pieve d'Alpago), Gianfranco Bortoluzzi, Luigino Buzzatti, Angelo Coden (Chies d'Alpago), Paolo Da Ros, Adalberto De Col (Gosaldo), Giancarlo De Martin Fabbro (Comelico Superiore), Giancarlo Lusa (Feltre), Gino Mattia (Mel), Piergiorgio Monti di Sopra (Auronzo di Cadore), Silvano Pasuch, Eugenio Roda, Romano Rossi (Pieve di Cadore). L'anno scolastico 1959-60 vide lo sdoppiamento, con aggiunta di indirizzi e specializzazioni. Il Segato era allora coniugato rigorosamente al maschile, non era cosa da femmine. Chi avrebbe mai immaginato che oggi il (la) presidente del Collegio dei periti industriali si potesse chiamare Chiara Giozet? Di quella Quinta Elettrotecnici 1958-59, sì e no quattro o cinque si sono poi impegnati nel lavoro per il quale avevano studiato. Col diploma potevi magari fare il corso ufficiali (naia obbligatoria) ma non potevi iscriverti all'università. E comunque non vedevi l'ora di metterti a lavorare, andartene da casa e magari metter su famiglia. Pochi sono andati a controllare una centrale, gli altri hanno fatto un po' di tutto. E c'è chi è diventato assessore o sindaco o dirigente d'azienda o insegnante o campione sportivo o altro. L'ufficio del lavoro e della massima occupazione era costituito semplicemente dal preside, il mai venerato abbastanza Ubaldo Bracalenti.
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Il Gazzettino